Autocertificazione dal 15 marzo 2021, cosa rischia chi dichiara il falso: multa forse (ma chi verifica), no reato penale

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 15 Marzo 2021 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA

Autocertificazione dal 15 marzo 2021, cosa rischia chi dichiara il falso: multa forse (ma chi verifica), no reato penale

Autocertificazione valida dal 15 marzo 2021, e se dichiaro il falso? Chissà in quanti si stanno chiedendo quali sono le “punizioni” in caso di autodichiarazione mendace. Cosa succede se dico (anzi scrivo) che sto andando in farmacia e invece sto andando a trovare un amico? O se dichiaro di avere una visita e invece sto andando dall’amante?

Sostanzialmente il rischio più grosso si chiama multa. Ma…ci sono una serie di ma. Innanzitutto chi controlla davvero la veridicità della motivazione? Quanti, tra le forze dell’ordine, si prenderanno la briga di andare a fare le verifiche incrociate? Immaginiamo pochi, anche perché altrimenti in una giornata ogni posto di blocco riuscirebbe a controllare massimo 4, 5 persone. Quindi, come al solito, ci si appella al buon senso, al senso di appartenenza alla comunità e tutte quelle belle parole che vengono quotidianamente disattese (purtroppo). In Italia (e non solo) funziona solo il deterrente.

Poi ci sarebbe un reato penale. Ma va usato il condizionale, visto che una recente sentenza del tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato illegittimo il Dpcm Conte (quello del lockdown totale). Dunque, l’autocertificazione falsa, in quel caso, non ha costituito reato. E questo decreto? Non si sa ancora, ma chi ha voglia di rischiare?

Autocertificazione falsa dal 15 marzo 2021: cosa rischio?

Come detto, chi infrange le regole e compila un’autocertificazione falsa, compie un reato penale. Il nome tecnico è “reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale”. La pena va da uno a sei anni di reclusione ed è previsto l’arresto facoltativo in flagranza. Ma, come sopra, quanti andranno fino in fondo a controllare?

Chi dichiara il falso, inoltre, rischia sanzione amministrativa per violazione delle misure anti-Covid (con multa da 400 a 1000 euro). In questo caso, qualsiasi cittadino può denunciare un altro che infrange la regola. Ma è facoltativo. Per i pubblici ufficiali che accertino la bugia, invece, c’è l’obbligo di denuncia. Altrimenti, finirebbero loro nei guai per omessa denuncia.

Autodichiarazione falsa non è reato: la sentenza del tribunale di Reggio Emilia

Dpcm illegittimo, quindi autocertificazione falsa non è reato. Un giudice di Reggio Emilia ha emesso una sentenza che può fare scuola. In pratica, le persone che si spostavano anche quando c’era il divieto di spostamento erano legittimate a farlo. O meglio, mentire con l’autocertificazione non costituiva per loro motivo di sanzione.

I fatti si riferiscono a una coppia fermata a Correggio durante il primo lockdown dell’era Conte. Coppia che aveva esibito una autocertificazione falsa. Un “falso inutile” quello commesso dai due secondo il giudice. “Poiché – scrive il gip De Luca nella sentenza – proprio in forza di tale decreto, ciascun imputato è stato ‘costretto’ a sottoscrivere un’autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto del nostro Paese e dunque illegittima”.

Non si può, insomma, imporre un obbligo di permanenza domiciliare. Che “nel nostro ordinamento giuridico” consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal giudice penale per alcuni reati all’esito del giudizio”.

Infine chiarisce come “poiché trattasi di Dpcm, cioè di un atto amministrativo, il giudice ordinario non deve rimettere la questione di legittimità costituzionale alla Corte Costituzionale, ma deve procedere, direttamente, alla disapplicazione dell’atto amministrativo illegittimo per violazione di legge”.

Autocertificazione 15 marzo 2021: modulo PDF da scaricare e stampare

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