Brescia, litiga con la moglie e lancia i figli dalla finestra. Poi si butta

Pubblicato il 21 Maggio 2012 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA – Marco Turrini, agente pubblicitario disoccupato di 41 anni, ha ucciso i due figli di 4 anni e 14 mesi lanciandoli dalla finestra del suo appartamento dal sesto piano. L’uomo si è poi ucciso lanciandosi dalla finestra della sua abitazione in via Cremona, a Brescia. Il fatto sarebbe avvenuto dopo una lite con la moglie. Turrini ed i due figli, un maschio ed una femmina, sono finiti sulle auto parcheggiate nel giardino interno dell’abitazione. Nonostante una forma di depressione evidente che lo attanagliava da molti mesi, Turrini non aveva mai commesso gesti inconsulti ne’ verso gli altri ne’ verso se stesso.

Turrini e’ deceduto sul colpo mentre i bambini sono morti all’ospedale Civile di Brescia. L’uomo aveva tentato di lanciare anche la moglie dalla finestra. Il particolare emergerebbe dai primi accertamenti della polizia che hanno ascoltato la donna, in stato di grave choc all’ospedale. Parenti e vicini di casa hanno detto che da circa un anno l’uomo, un pubblicitario, era rimasto a casa dal lavoro, e che era da tempo in sofferenza per depressione anche se non risulta che fosse in cura presso le autorita’ sanitarie.

Secondo gli investigatori che stanno ricostruendo il ‘raptus’ dell’uomo non e’ possibile al momento parlare di cause certe che hanno scatenato la sua follia. La perdita del lavoro non era recente e in famiglia, comunque, entrava lo stipendio della moglie, e di conseguenza il disagio economico non era tale, secondo le prime indicazioni, da causare indigenza. Di certo pero’ la moglie, nonostante lo choc, ha riferito che l’uomo, da tempo, soffriva e si era molto chiuso in se’ stesso. ”Se volevi spaventarmi ci sei riuscito, ma adesso dai metti giu’ la bambina”. Sono queste le ultime parole dette da Elena More’, la moglie di Marco Turrini.

La scena della tragedia e’ un quartiere tranquillo di Brescia: via Cremona, una via commerciale vicina al centro della citta’. Una zona di collegamento con la periferia.  Il quartiere era gia’ stato scosso lo scorso dicembre dell’omicidio di un indiano, il cui corpo era stato ritrovato in una valigia nell’androne delle scale di una palazzina. La scena di un omicidio che si trova proprio a pochi metri dall’abitazione della famiglia Turrini. Per la seconda volta nel giro di pochi mesi, quindi, il quartiere e’ stato scosso da un’altra tragedia. Davanti al cancello dell’abitazione dove stamani si e’ verificata la tragedia, si sono assiepati i vicini, soprattutto stranieri, e molti residenti della via, sgomenti e commossi per la morte dei due bambini.

”Una famiglia felicissima. Li conoscevo da 4, 5 anni. Ho visto nascere e crescere i bambini” racconta Elisabetta, una vicina della famiglia Turrini.  ”Stamattina ho sentito le urla e sono scesa a vedere cose fosse successo – racconta – lui era ancora vivo, ho sentito che respirava ancora. Ho provato a sentire il battito della bambina, ma era gia’ molto debole”.