Camorra: clan di Napoli utilizzava gli animali per provare le pistole

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA

Per provare le armi all’interno di una vecchia fabbrica dismessa alla periferia di Napoli gli uomini di un clan camorristico facevano fuoco sugli animali. Infatti, è stato trovato un gatto ucciso a colpi d’arma da fuoco.

E’ uno degli elementi emersi dalla scoperta di un arsenale della criminalità organizzata, fatta stamane dagli agenti del commissariato San Giovanni.

Per accedere alla fabbrica dismessa, un’ex industria conserviera, gli uomini del clan avevano ricavato una piccola porta, alta non più di mezzo metro, all’interno del portone principale: lo modeste dimensioni consentivano di nascondere l’ingresso dietro i cassonetti della spazzatura. All’interno, le armi erano conservate in involucri di cellophane. Uno dei fucili disponeva di un mirino telescopico di precisione.

Oltre l’arsenale, la polizia ha sequestrato della cocaina, la pressa per preparare le dosi, un panetto di tritolo e dei candelotti di dinamite. Su una parete erano disegnate delle sagome umane crivellate di proiettili.

Il ritrovamento del gatto ucciso da colpi di arma da fuoco testimonia come, in questo arsenale-poligono, gli uomini del clan usassero anche animali come bersagli mobili.

Sono in corso indagini per accertare quale cosca utilizzasse lo stabilimento dismesso per le proprie attività illecite. Nella periferia est di Napoli si contrappongono in particolare il clan emergente dei D’Amico e quello “storico” dei Rinaldi, che attraverserebbe una fase di difficoltà.