Carlo Giovanardi: “Cucchi spacciatore, è morto per la droga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2017 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Carlo Giovanardi: "Cucchi spacciatore, è morto per la droga"

Carlo Giovanardi: “Cucchi spacciatore, è morto per la droga” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – “La droga ha avuto una parte rilevante nella morte di Stefano Cucchi, un ruolo determinante nel decesso. Cucchi era uno spacciatore e fare lo spacciatore non è una cosa gloriosa, non è un benemerito della Nazione. Quando fu arrestato era già in una condizione fisica precaria”. Lo dice il senatore del centrodestra (gruppo Idea) Carlo Giovanardi a La Zanzara su Radio 24.

“Io – dice Giovanardi – tra gli spacciatori e i carabinieri sono dalla parte dei carabinieri. Sia chiaro. Poi se commettono reati è giusto che paghino”. Ma ora sotto accusa ci sono i carabinieri accusati di aver picchiato Cucchi causandone la morte, dicono i conduttori: “Anche gli agenti di custodia erano stati indicati dalla famiglia Cucchi come colpevoli e massacratori e poi sono stati assolti. Adesso nonostante le 35 o 36 perizie che hanno certificato che non c’è alcuna relazione tra le presunte percosse e la morte, il pubblico ministero porta a processo i carabinieri sulla base di una perizia della parte civile. I più famosi periti italiani in otto anni hanno sempre escluso questo legame. Vedremo”.

“Io ricordo sempre – aggiunge Giovanardi – che Cucchi era stato picchiato 18 volte dagli spacciatori e ricoverato con fratture e altro. E per fortuna in Italia non sono i media e non è il Tg1 a dire chi è colpevole o no”. Poi attacca la famiglia Cucchi: “Ilaria Cucchi, il suo compagno l’avvocato Anselmo, il senatore Manconi, fanno parte di una lobby, un gruppo di pressione. Loro hanno interessi economici, sono stati liquidati con un milione di euro dai medici che erano innocenti. Anselmo si vanta di vincere i processi sui media e hanno una grande capacità mediatica. Ieri erano subito al Tg1 senza che nessun carabiniere sia intervenuto dall’altra parte. Sono perennemente in televisione a dire che hanno ragione loro. Sono bravissimi a fare i processi mediatici. Per fortuna nel processo parla anche la difesa”.

“Agenti di custodia e famiglie – aggiunge il senatore – hanno vissuto anni di inferno. E lo stesso i carabinieri. Uno di loro riceve minacce di morte dopo la pubblicazione della foto da parte della sorella di Stefano. I figli non possono andare a scuola. La sorella ha fatto una cosa orribile”. Alla fine attacca uno dei conduttori, David Parenzo che gli contesta di fare il tifo per i carabinieri e di non cercare la verità: “Parenzo è un infame mentitore perchè per otto anni i carabinieri non sono entrati per nulla nel processo. Non ho mai infamato la famiglia Cucchi”.