Coronavirus, rivolta nel carcere di Foggia: detenuti evadono e poi vengono bloccati VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2020 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA
Carcere, Ansa

Coronavirus, rivolta nel carcere di Foggia: detenuti evadono e poi vengono bloccati (foto Ansa)

ROMA – Una rivolta è in corso nel carcere di Foggia dove alcuni detenuti stanno riuscendo ad evadere venendo bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze dell’ordine. Secondo le prime notizia sembra che i detenuti abbiano divelto un cancello della ‘block house’, la zona che li separa dalla strada. Molti detenuti si stanno arrampicando sui cancelli del perimetro del carcere. Sul posto polizia, carabinieri e militari dell’esercito.

A quanto si apprende, i detenuti sono in rivolta contro le restrizioni ai colloqui con i parenti imposte per l’emergenza coronavirus. All’esterno dell’istituto ci sono i parenti di alcuni di loro. I detenuti urlano “indulto, indulto”.

Tentativo di evasione dal carcere Ucciardone a Palermo

Alcuni detenuti per protesta contro lo stop alle visite in carcere per l’emergenza coronavirus hanno tentato di scavalcare la recinzione dell’istituto di pena per cercare di fuggire. Il tentativo è stato bloccato dalla polizia penitenziaria. Il carcere è circondato dai carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Anche le mura del carcere sono presidiate. Le strade attorno a vecchio carcere borbonico sono chiuse. Ieri sera la protesta era scattata anche al Pagliarelli, il secondo carcere di Palermo.

Uspp: “Bonafede si dimetta”

“In un momento come questo resta solo un modo per ridare dignità al sistema penitenziario e a quello della giustizia tenuto conto che sia il vertice amministrativo sia il vertice politico si stanno rilevando inadeguati a fronteggiare le criticità e le emergenze più volte segnalate dall’Uspp anche unitariamente alla maggioranza delle altre sigle maggiormente rappresentative della categoria, ovvero chiedere a Conte di avvicendare sia il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sia il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini”. E’ quanto chiede, in una nota, Giuseppe Moretti, presidente dell’USPP, che interviene sulle rivolte scoppiate tra ieri e l’altro ieri in diverse carceri d’Italia. Per il rappresentante dell’USPP, “solo con un cambio immediato del vertice politico e amministrativo si potrà sperare di avviare un virtuoso percorso di stabilizzazione del sistema penitenziario, affinché sia pronto ad affrontare sfide come quella che vede tutti impegnati nel superamento della attuale emergenza coronavirus, solo l’ultima delle enormi criticità che ogni giorno la Polizia Penitenziaria affronta con mezzi e uomini ridotti all’osso”. (

“Ringraziamo il Ministro Bonafede per le parole di elogio nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria che hanno gestito le proteste – aggiunge – che sembrano rientrate anche se ad un costo enorme per la comunità, visti gli ingenti danni causati dai facinorosi, che in più occasioni hanno messo a repentaglio la vita degli agenti, ma la situazione resta ancora difficile nell’istituto di Modena dove si conterebbero anche feriti e, come riferito dalle agenzie, anche morti con la situazione che permane in stallo, mentre altri focolai di protesta aleggiano in molte altre sedi penitenziarie tra cui, da quanto appreso, Bari, Foggia, Pavia, Regina Coeli e ancora Firenze, Genova Marassi ed altre che via via si aggiungono in questi minuti”. “Il motivo della protesta – prosegue Moretti – che riguarderebbe il problema della sospensione dei colloqui adottato per contenere il rischio di contagio dal COVID 19, una misura giusta che tuttavia avrebbe dovuto svolgersi con carattere di gradualità e accompagnata da una preventiva e opportuna informazione alla popolazione detenuta per il tramite dei vertici delle strutture penitenziarie, si sta rivelando invece un pretesto per richiedere un’amnistia e un indulto che sarebbe un’altra sconfitta per la giustizia e i familiari delle vittime dei reati”.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.