Coronavirus, tassisti di Milano: “Senza mascherine e guanti non garantiremo il servizio”

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2020 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, tassisti di Milano: "Senza mascherine e guanti non garantiremo il servizio"

Coronavirus, tassisti di Milano: “Senza mascherine e guanti non garantiremo il servizio” (Foto Ansa)

MILANO  –  Più che un appello è quasi un grido d’allarme quello lanciato dai tassisti milanesi, per una volta tutti uniti: “Senza indicazioni chiare e senza la disponibilità di dispositivi per la protezione individuale non saremo più in grado di garantire la continuità del servizio” in questo momento di emergenza da coronavirus. 

Lo scrivono in una nota congiunta Unica Filt Cgil Lombardia, Fit Cisl Lombardia, Tam, Satam Cna, Unione Artigiani, OR.S.A. Taxi Milano, Federtaxi Cisal, Acai Milano, Uritaxi, Uil Trasporti, Ugl Milano, Lega Cooperative, Taxi Service Milano, Confcooperative Bergamo, Radiotaxi 8585, Radiotaxi 4040, Radiotaxi 6969, parlando di “grave difficoltà”. 

“Dal 24 febbraio scorso – sottolineano – chiediamo a Comune di Milano e Regione Lombardia indicazioni e aiuti concreti per garantire la continuità del servizio pubblico in condizioni il più possibile sicure per operatori e utenza”.

A loro dire non ha sbloccato la situazione l’incontro in prefettura dello scorso 12 marzo e, il mantenimento del metro di distanza previsto nell’ordinanza della Lombardia non è sufficiente.

“I tassisti non si sono mai sottratti al proprio obbligo di servizio e soprattutto non è mai venuto meno il loro senso del dovere nei confronti della collettività. Anche in questo caso – aggiungono -, di fronte a una pandemia, non abbiamo mai fatto mancare il servizio, facendoci carico dell’emergenza in totale solitudine. Le istituzioni hanno negato il loro concreto appoggio a una categoria in prima linea nel garantire un servizio costituzionalmente tutelato come la mobilità. Oggi, al pari di numerosi altri lavoratori, anche i tassisti sono preoccupati per la propria salute, che mai come adesso coincide con la salute pubblica”. (Fonte: Ansa)