Crac Cirio, Cesare Geronzi condannato a 4 anni in via definitiva. Cragnotti di nuovo a processo

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2017 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA
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Crac Cirio, Cesare Geronzi condannato a 4 anni in via definitiva. Cragnotti di nuovo a processo (Foto Ansa)

ROMA – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per Cesare Geronzi per il crac della Cirio. I giudici hanno confermato la condanna di secondo grado per l’ex banchiere, oggi presidente della Fondazione Assicurazioni Generali. Tre anni sono però coperti da indulto. La sentenza è definitiva.

La Cassazione ha confermato quasi totalmente il verdetto del 10 aprile 2015 dalla Corte d’Appello di Roma per il crac Cirio. Solo Sergio Cragnotti ha ottenuto l’annullamento con rinvio alla Corte d’Appello di Roma per nuovo esame del capo relativo alla vicenda ‘Bombril’ per la quale aveva riportato 7 anni di reclusione divenuti poi 8 anni e 8 mesi con gli altri reati”. Bombril, ha spiegato l’avvocato Massimo Krogh difensore di Cragnotti “è il capo fondamentale dal quale partivano i 7 anni di pena base, per questo è un risultato molto positivo”.

Definitive sono invece le condanne, oltre che per Geronzi, per il figlio di Cragnotti, Andrea, che aveva 2 anni e 4 mesi di reclusione coperti da indulto, ed è stata confermata la prescrizione per bancarotta preferenziale per gli altri due figli di Cragnotti, Elisabetta e Massimo, che in appello avevano ottenuto l’assoluzione per le altre imputazioni.

La Cassazione ha confermato la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per Filippo Fucile, genero di Cragnotti (anche per lui 3 anni coperti da indulto). Confermata anche la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Ettore Quadrani, consigliere di Cirio (anche per lui 3 anni coperti da indulto). Sentenza irrevocabile di condanna a 2 anni di reclusione, coperti da indulto, anche per gli ex funzionari della Banca di Roma Pietro Celestino Locati e Antonio Nottola.

L’inchiesta sul dissesto della Cirio era cominciata nel 2003 e si è conclusa alla metà di maggio del 2005. In primo grado, nel 2011, Geronzi era stato condannato a quattro anni, pena confermata anche in appello.

Il crac finanziario danneggiò oltre 35mila investitori che avevano sottoscritto bond e titoli di credito della Cirio, dichiarata in default nel novembre del 2002, con l’azzeramento di obbligazioni per 1,125 miliardi. Sol 13mila di loro hanno voluto costitutirsi parte civile.