Cts, desecretati i verbali: dalla zona rossa ad Alzano e Nembro, ai dubbi sulla chiusura delle scuole

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2020 - 17:34| Aggiornato il 5 Settembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Cts, desecretati i verbali

Cts, desecretati i verbali: dalla zona rossa ad Alzano e Nembro, ai dubbi sulla chiusura delle scuole (foto ANSA)

Sono online i verbali delle riunioni del Cts, il Comitato tecnico scientifico del governo. Nei documenti si svela quanto accaduto nei primi sei mesi della pandemia.

Sono 95 i verbali del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus desecretati e pubblicati oggi sul sito della Protezione civile.

I verbali, spiega il Dipartimento, “saranno resi disponibili dopo 45 giorni dalla data di svolgimento delle riunioni cui fanno riferimento, conciliando così l’autonomia di valutazione dei tecnici del Comitato con la corretta esigenza di trasparenza”.

Nei documenti, viene spiegato, “sono state oscurate le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti privati, anche societari, e dei prodotti sanitari di questi ultimi, allo scopo di contemperare le esigenze di trasparenza con quelle di riservatezza dei terzi”.

Sono stati, inoltre, omessi gli allegati e i documenti sottoposti alle valutazioni del Cts.

Verbale 12 febbraio, il punto sui posti letto negli ospedali

“Emerge la necessità di verificare con precisione i dati relativi alla disponibilità locale di posti letto per malattie infettive, rianimazione e altri dati relativi ad attrezzature, staff e quanto necessario ad elaborare ipotesi di scenari di evoluzione dell’epidemia”.

E’ quanto si legge su uno dei verbali desecretati oggi sulle riunioni del Cts dello scorso febbraio, quando non erano ancora stati registrati casi di Covid in Italia.

Nella riunione è stato presentato uno studio di Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler di Trento sugli scenari di diffusione del virus in Italia e l’impatto sul servizio sanitario.

Verbale 2 marzo, piano anti Covid va tenuto segreto

Nel verbale del 2 marzo scorso viene specificato “riguardo al Piano di organizzazione della risposta dell’Italia in caso di epidemia il Cts concorda di adottarlo nella versione finale; il piano sarà sottoscritto da tutti coloro che hanno contribuito al lavoro di ricerca, sarà successivamente validato dal Cts e presentato attraverso il coordinatore degli interventi (…) dott. Angelo Borrelli all’on. ministro Roberto Speranza. Il Cts sottolinea la necessità di mantenere “riservato” il contenuto del piano”.

Verbale 3 marzo, zona rossa anche Nembro-Alzano

In un dei verbali, quello del 3 marzo scorso, il Cts avrebbe consigliato l’istituzione della “zona rossa” in Val Seriana, nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro in particolare.

“Nel tardo pomeriggio sono giunti all’Iss (Istituto superiore di sanità, ndr) i dati relativi ai comuni di Alzano Lombardo e Nembro (…) che sono poi esaminati dal Cts.

Al proposito è stato sentito per via telefonica l’assessore Gallera e il dg (direttore generale, ndr) Caiazzo della Regione Lombardia, che confermano i dati relativi all’aumento nella regione e, in particolare, nei due comuni menzionati.

Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei Comuni della zona rossa anche in questi due comuni – prosegue il testo -, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”. 

Verbale 4 marzo, dubbi su chiusura totale scuole 

Richiesto di un parere dal ministro della Salute sull’opportunità di “chiudere le scuole di ogni ordine e grado sull’intero territorio nazionale”.

Il Cts il 4 marzo mette a verbale che “le scelte di chiusura dovrebbero essere proporzionali alla diffusione dell’infezione virale” e che “non esistono attualmente dati che indirizzino inconfutabilmente sull’utilità di chiusura delle scuole indipendentemente dalla situazione epidemiologica locale.

Alcuni modelli predittivi indicano che la chiusura delle scuole potrebbe garantire una limitata riduzione nella diffusione dell’infezione virale.

Vi è consenso tra gli addetti ai lavori che un’eventuale chiusura delle scuole è stimata essere efficace solo se di durata prolungata”.

“Queste considerazioni tecniche – si precisa – sono solo una parte delle valutazioni rispetto alle quali formulare le scelte decisionali sull’argomento”.

Il 5 marzo, il giorno dopo, il verbale riporta che “il Cts ribadisce che il testo elaborato nella giornata di ieri, in riferimento alla sospensione delle attività didattiche, non è in alcun modo in disaccordo con la decisione di sospensione presa dal Consiglio dei ministri”.

Verbale 7 marzo, la chiusura della Lombardia

“Nelle zone rosse si è osservata una lieve flessione nell’incremento dei casi , a cui corrisponde contemporaneamente un aumento dell’incidenza in aree precedentemente non rientranti nelle ‘zone rosse’ medesime”.

E’ l’allarme che portò il Comitato tecnico scientifico nella riunione del 7 marzo a chiedere la chiusura dell’intera Lombardia, dopo aver acquisito dall’istituto Superiore di Sanità i dati aggiornati sulla diffusione del Coronavirus.

“Il Comitato tecnico scientifico ribadisce la necessità di adottare tutte le azioni necessarie per rallentare la diffusione del virus”, si legge nel verbale di quella riunione, che chiede di applicare “misure più rigorose” di quelle previste su tutto il territorio nazionale in Lombardia e in 11 province di Emilia Romagna, Marche, Veneto e Piemonte.

Verbale 18 marzo, no ai farmaci di non provata efficacia 

“L’uso di farmaci di non provata efficacia dovrebbe essere gestito nell’ambito di percorsi protocollari approvati o di studi clinici coordinati da Aifa. Il Cts ribadisce che qualsiasi deviazione da questo percorso avverrà sotto la diretta responsabilità del medico che prescrive queste terapie e della struttura ospedaliera che eroga il trattamento”.

E’ quanto emerge dal verbale della riunione del 18 marzo.

Verbale 30 marzo, previsione fase 2 e lockdown a Pasqua

Già il 30 marzo il Cts analizza le ipotesi del ministero della Salute sulla Fase 2, ritenendo necessario però prorogare il lockdown per tutto il periodo pasquale.

Dai verbali desecretati, infatti emergono le attività di previsione della fase 2.

“Un primo periodo con la continuazione delle misure di contenimento in vigore fino al 3 aprile; un periodo successivo per la previsione di un graduale allentamento, comunque guidato dalle evidenze epidemiologiche, delle misure di contenimento per un progressivo ritorno alla normalità”.

Il giorno dopo il Cts condivide di prorogare le norme almeno fino al 18 aprile, ma contemporaneamente ritiene doveroso considerare la necessità di consentire a tutti i soggetti in età evolutiva di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta. È “trascorso troppo tempo”, è scritto nel verbale. (fonte ANSA)