Fisco: false fatture per 300 milioni, arrestati imprenditore a Como

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – I militari della Guardia di Finanza di Erba (Como) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Como Nicoletta Cremona nei confronti di un imprenditore bergamasco, accusato di aver annotato ed emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di oltre 300 milioni di euro. L’imprenditore opera nel settore del commercio dei metalli provenienti da scarti di lavorazione industriale e agiva in concorso con altre undici persone, tra cui numerosi imprenditori brianzoli che sono stati denunciati a piede libero.

Avevano organizzato un sistema di società che emettevano false fatture verso la società facente capo all’arrestato che faceva altrettanto. Grazie a questo giro di fatture false, i debiti tributari venivano accumulati sulle società compiacenti, che, sempre mediante un vorticoso giro di emissione ed annotazione di fatture false, facevano in modo di andare sempre a pareggio tra costi e ricavi, risultando neutre per il fisco.

Grazie a questo sistema, gli indagati riuscivano a movimentare somme in contanti fino a 200.000 euro al giorno, violando, tra l’altro, la normativa antiriciclaggio sull’uso del contante. La posizione dell’imprenditore bergamasco arrestato risulta infine aggravata a causa di reiterate violazioni alla normativa sullo smaltimento dei rifiuti, in quanto la sua società era già da tempo priva delle prescritte autorizzazioni.

Le Fiamme Gialle hanno anche sequestrato l’area commerciale e del capannone in uso alla società bergamasca, con l’aiuto, per via della particolarità della materia dei rifiuti speciali, dalla Polizia Provinciale di Bergamo. Sequestrati anche i conti correnti bancari e postali, le quote societarie, gli automezzi e gli immobili di proprietà sia dell’amministratore sia della società.