È morto Franco Di Mare: la Rai, il giornalismo e la malattia annunciata solo un mese fa

di redazione cronaca
Pubblicato il 17 Maggio 2024 - 17:45| Aggiornato il 18 Maggio 2024
Franco Di Mare FOTO ANSA

Franco Di Mare FOTO ANSA

È morto Franco Di Mare, lo ha annunciato la famiglia con una nota. “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari – si legge – oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

La malattia

Parlando del suo libro appena pubblicato “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori) in un’apparizione drammatica, a “Che tempo che fa” lo scorso 28 aprile, meno di un mese fa, Franco Di Mare aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita”.

“Da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce”, aveva detto a Fabio Fazio entrando nei dettagli di una vicenda che aveva sconvolto il pubblico anche per le pesanti affermazioni sul comportamento che gli ha riservato la Rai (non la dirigenza attuale aveva precisato in verità) dopo la scoperta della malattia.

La carriera

Franco Di Mare, dopo la laurea in Scienze Politiche all’Università Federico II di Napoli, comincia a collaborare con diversi giornali tra cui L’Unità, per il quale si occupa prevalentemente di cronaca giudiziaria e di politica estera. Per Rizzoli ha pubblicato Il cecchino e la bambina (2009) e il romanzo bestseller “Non chiedere perché” (2011) dove raccontava la storia di come ha incontrato in un orfanotrofio e si è innamorato di una bimba di 10 mesi che poi adotterà con il nome di Stella.

Nel 1991 Di Mare entra in Rai alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della Guerra dei Balcani. Qui potrebbe aver contratto la malattia. Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Nel 2003 diviene conduttore televisivo su Rai 1, dove è al timone di Unomattina Estate, di Uno Mattina week end e poi dal 2004 di Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 conduce Sabato e domenica programma d’informazione e attualità leader di ascolti nella fascia mattutina – in onda su Rai 1 – nel week end dalle 6,30 alle 9,30. Dal 2005 ha condotto le finestre del TG1 all’interno di Uno Mattina sempre su Rai 1 (tre spazi con news e approfondimenti), attività che ricopre anche per la stagione 2010-2011. Il 20 luglio 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti ed inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai 3 proprio qui tornerà Fabio Fazio. Il 19 giugno, a 40 anni dalla Strage di Ustica, conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.