Genova, due donne aggredite in 24 ore: caccia al maniaco seriale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2017 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA
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Genova, due donne aggredite in 24 ore: caccia al maniaco seriale

GENOVA – Due donne sono state aggredite nel quartiere San Martino di Genova in appena 24 ore. Entrambe le ragazze hanno descritto l’aggressore come un uomo alto e robusto e il timore è che possa trattarsi di un maniaco seriale. Una giovane è stata aggredita sotto casa: l’uomo l’ha seguita fino al portone, le ha alzato la gonna e ha scattato una foto. L’altra ragazza invece è stata aggredita 24 ore prima nel tunnel pedonale di Quinto mentre andava a scuola, ma è riuscita a fuggire.

Il Secolo XIX scrive che le vittime sono una ragazza di 20 anni e una di 17 anni a Genova. La prima vittima, una giovane studentessa, è stata aggredita mentre andava a scuola da un uomo che ha cercato di trascinarla in un anfratto, ma è riuscita a fuggire. La seconda ragazza invece è stata seguita dall’uomo dalla fermata del bus fino a casa. Arrivata davanti al portone, è stata bloccata da dietro ma colpendo l’aggressore con un calcio al basso ventre lo ha messo in fuga. Le autorità non escludono che possa trattarsi dello stesso uomo:

“L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio nel quartiere di San Martino, a Genova. L’allarme è stato lanciato dalla giovane con una telefonata al 112. Sul posto sono giunte alcune pattuglie di poliziotti delle volanti e della squadra mobile che hanno avviato le indagini per intercettare l’uomo, descritto come un giovane alto e robusto.

Appena 24 ore prima a qualche chilometro di distanza, in un tunnel pedonale di Quinto, sempre nel levante di Genova, una diciassettenne è stata aggredita mentre andava a scuola da uno uomo con il viso parzialmente coperto che l’ha afferrata alle spalle cercando poi di trascinarla in un anfratto. La ragazza è riuscita a divincolarsi e a fuggire. Gli investigatori di polizia e carabinieri stanno verificando se le due aggressioni possono essere state effettuate dalla stessa persona”.