Giacomo Ciriello uccide il padre: omicidio aggravato e premeditato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Febbraio 2017 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA

AREZZO – Nessun raptus, ma un omicidio premeditato. Giacomo Ciriello, 18 anni, nella notte tra domenica 26 e lunedì27 febbraio ha imbracciato la sua doppietta da caccia, raggiunto il padre Raffaele e ha aperto il fuoco. I colpi di fucile hanno colto di sorpresa la vittima e lo hanno raggiunto in piena faccia nella sua casa di Lucignano, vicino Arezzo. Il ragazzo ha confessato l’omicidio, dicendo “ho fatto quello che dovevo fare“. Ora è stato accusato e sono tre le aggravanti:  il vincolo di parentela, i futili motivi e la premeditazione che sarebbe derivata dal ‘gap’ temporale tra la lite fra padre e figlio, avvenuta all’ora di cena, e il delitto consumato dopo la mezzanotte.

L’udienza per la convalida dell’arresto davanti al gup Annamaria Loprete è stata fissata per la mattina del 1° marzo, mentre il corpo di Raffaele Ciriello si trova all’obitorio dell’ospedale San Donato di Arezzo dove l’equipe di medicina legale dell’Università di Siena svolgerà l’autopsia.

L’omicidio è avvenuto nel casolare ristrutturato dove Giacomo Ciriello, dopo aver vissuto a lungo a Monte San Savino con la madre, era tornato da qualche tempo. Alle spalle del ragazzo una vita familiare difficile: i genitori si erano separati alcuni anni fa e di recente il padre aveva iniziato una relazione con una nuova compagna che il ragazzo non aveva mai digerito. Poi la lite, l’ennesima, domenica sera fino a quando il giovane ha imbracciato il fucile e ha sfogato sulla sua vittima tutta la sua rabbia.