Gianroberto Casaleggio, primo necrologio è di Franco Bernabè

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 13 Aprile 2016 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
Gianroberto Casaleggio, primo necrologio è di Franco Bernabè

Gianroberto Casaleggio, primo necrologio è di Franco Bernabè

ROMA – Un necrologio sorprendente. Non per il contenuto che è è abbastanza ordinario, quanto per la firma. Sul Corriere della Sera di oggi 13 aprile, il primo necrologio dedicato a Gianroberto Casaleggio porta la firma di Franco Bernabè, ex dirigente Telecom, Eni, banchiere e tra i membri italiani del cosiddetto “gruppo Bildeberg”. Non esattamente il profilo tipo di un elettore del Movimento 5 Stelle e di un amico di Casaleggio.

Eppure il necrologio del Corriere è chiaro:

“Franco Bernabè partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa dell’amico Gianroberto”.

Come riporta il quotidiano Libero probabilmente l’amicizia tra il fondatore M5s e il banchiere risale al momento in cui entrambi lavoravano per Telecom.

Chi è Franco Bernabè lo spiega nel dettaglio Wikipedia.

Franco Bernabè (Vipiteno, 18 settembre 1948) è un banchiere, dirigente pubblico e privato italiano.

Inizi
Nel 1976 entra nel dipartimento di Economia e Statistica dell’OCSE a Parigi, in qualità di Senior Economist; due anni più tardi, nel 1978, passa al dipartimento di Pianificazione di FIAT, come Chief Economist.[2]

ENI
Entrato in Eni nel 1983 come Assistente del Presidente, in seguito diventa Direttore centrale per la pianificazione, il controllo e lo sviluppo.[5] Bernabè è amministratore delegato di Eni, dal 1992 al 1998, dove conduce un programma di ristrutturazione e privatizzazione di successo.[2] Nel corso dei suoi due mandati alla guida della società, Eni viene privatizzata e ristrutturata, diventando una delle maggiori società petrolifere per capitalizzazione in Italia e nel mondo.[5]

Telecom Italia
Nel novembre 1998 Bernabè viene scelto come Amministratore Delegato di Telecom Italia.[6] A febbraio 1999, Olivetti di Colaninno lancia un’Offerta pubblica di acquisto su Telecom Italia, a cui Bernabè si dice contrario[7] – studia infatti delle contromisure (tra cui la fusione con Deutsche Telekom).[8] L’OPA inizia a maggio e Olivetti raggiunge il 51% delle azioni di Telecom Italia. A giugno 1999 Bernabè dà le dimissioni.[6]

FB Group
Bernabè è stato inoltre presidente e azionista di maggioranza di FB Group, società di investimenti nei settori dell’ICT e delle energie rinnovabili che ha fondato dopo aver lasciato Telecom Italia nel 1999.[2] In particolare, si è dedicato al settore delle telecomunicazioni – come fondatore di Andala H3G[9] e come azionista di Netscalibur e di Telit, contribuendo alla ristrutturazione delle due società – e al settore del software attraverso le società del Gruppo Kelyan, cedute nell’ottobre 2009[10] a un altro gruppo di controllo, le quali sviluppano soluzioni ICT per le imprese e servizi a valore aggiunto per l’industria delle telecomunicazioni.[11] Dal 2004 al 2007 è stato Vice Presidente di Rothschild Europe, in seguito al conferimento in Rothschild Spa, nel 2004, della società di advisory finanziario da lui fondata nel 1999.[1][12]

Ritorno a Telecom Italia
Bernabè, il 3 dicembre 2007, è stato nominato da Telco Amministratore delegato di Telecom Italia, tornando nell’azienda da lui guidata prima delle gestioni Tronchetti Provera e Colaninno.[13] Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia del 13 aprile 2011 lo ha nominato Presidente Esecutivo (Chairman of the Board and Chief Executive Officer).[14][15] Il 3 ottobre 2013 il presidente Bernabè si è dimesso.[16]