Giulia Di Sabatino si è uccisa. Procura: “Foto osé? Non c’è stata istigazione al suicidio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2017 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Giulia Di Sabatino si è uccisa. Procura: "Foto osé? Non c'è stata istigazione al suicidio"

Giulia Di Sabatino si è uccisa. Procura: “Foto osé? Non c’è stata istigazione al suicidio”

TERAMO – Giulia Di Sabatino si è tolta la vita, ma nessuno è responsabile di questo. La Procura di Teramo ha archiviato l’indagine per istigazione al suicidio nei confronti dei tre uomini che che l’hanno vista la sera della sua morte e che le avevano inviato foto osé sul telefono. La famiglia della giovane di Tortoreto, che si è lanciata dal cavalcavia dell‘autostrada A14 all’altezza di Teramo nel giorno del suo 19° compleanno nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2015, non si rassegna e chiede la verità su quello che è diventato un giallo nel giallo.

La ragazza si è lanciata dal cavalcavia della provinciale 262 che collega Giulianova a Montone, finendo sull’autostrada A14 tra i caselli di Mosciano e Val Vibrata, e il suo corpo è stato dilaniato dal passaggio di tir e auto, tanto da essere irriconoscibile. Giulia Di Sabatino quella notte aveva visto tre uomini e la famiglia non ha mai creduto al suicidio, chiedendo una indagine approfondita.

La Procura di Teramo aprì così un fascicolo per istigazione al suicidio, trovando delle foto osé sul telefono della ragazza, ma oggi è arrivata la richiesta di archiviazione. La posizione dei tre uomini è stata chiarita e le foto non avrebbero influito sulla decisione della ragazza di uccidersi, questa la conclusione a cui sono arrivate le indagini, come scrive Today:

“La Procura, come atto dovuto a fronte di tutta una serie di accertamenti, inizialmente iscrisse due persone nel registro degli indagati: il 41enne che quella notte diede a Giulia un passaggio con lo scooter e il 25enne che, alla guida di una Panda rossa, la accompagnò sul cavalcavia. A questi si aggiunse poi anche una terza persona: l’uomo già indagato per pedopornografia dalla Procura distrettuale de L’Aquila dopo che la Procura di Teramo, sempre nell’ambito degli accertamenti sulla morte di Giulia, aveva rinvenuto delle foto osé sul cellulare della ragazza. Foto che, secondo gli accertamenti, sarebbero partite proprio dal telefono dell’uomo. Fascicolo, quello per pedopornografia, che al momento è ancora aperto”.