Dipendente denuncia: “Licenziata perché ho i capelli viola”. L’azienda: “No, non ha superato il periodo di prova”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2023 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Francesca Sparacino denuncia: ''Licenziata per i capelli viola''

Francesca Sparacino (foto Facebook)

Una consigliere comunale di Granarolo dell’Emilia (Bologna) Francesca Sparacino, 24 anni, dice di essere stata licenziata dal negozio dove lavorava come commessa per via del colore viola dei suoi capelli.

“Licenziata per i capelli viola”, il post di Francesca Sparacino

“Sono appena stata licenziata dopo che mi è stato comunicato dalla capoarea che il colore dei miei capelli non era quello concordato”.

“Il giorno dell’assunzione – scrive sui social la ex candidata sindaca per Rifondazione Comunista – avevo i capelli fucsia, così mi è stato chiesto di scurirli ‘per essere assunta’. Così ho fatto un colore ciclamino e dopo la nuova tinta sono stata assunta in prova… Il colore con i lavaggi però si è di nuovo acceso e poi schiarito, sono andata così di nuovo dalla parrucchiera, avrei voluto un rosa tenue ma la tinta era troppo leggera così con la mia parrucchiera abbiamo concordato questo colore melanzana. Mai avrei pensato di dover perdere il posto di lavoro per questa scelta, anzi ero tranquillissima perché tanto mi era stato chiesto di fare colori scuri…Oggi però dopo aver discusso di nuovo questa scelta, e dopo di aver chiesto alla azienda a questo punto una tavolozza approvata di colori a cui possa attingere mi è stata consegnata la lettera di licenziamento”.

Per quanto riguarda l’azienda, nella lettera di licenziamento inviata a Francesca, raccontano le cronache, non si fa alcun riferimento ai capelli. Semplicemente, le viene detto che non ha superato il periodo di prova.

La giovane si è allora rivolta al sindacato USB e all’avvocata Claudia Candeloro, esperta di diritto del lavoro: “Impugneremo già nella giornata di domani il licenziamento formalmente comminato per mancato superamento della prova – spiega a Fanpage -, ma, nei fatti, in assenza di qualsiasi altra motivazione e come risulta da messaggi scritti, esclusivamente basato sul mancato gradimento da parte della datrice di lavoro del nuovo colore di capelli della lavoratrice e per non essersi la stessa adeguata al colore dei capelli che la datrice aveva scelto per lei”.