La guerra del “capoccione”: il Mussolini in fondo al lago

Pubblicato il 3 Gennaio 2013 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Benito Mussolini (Foto Lapresse)

TORRI DEL BENACO (VERONA) – Sui fondali del Lago di Garda si combatte ancora per Mussolini. O quantomeno per il suo busto, che giace a 40 metri di profondità nelle acque davanti a Torri di Benaco. Prima sequestrato, poi mozzato, adesso impiccato.

Un anno fa il “capoccione” venne rapito e poi “liberato” e riposizionato sul fondale. Poi il piccolo balilla che gli faceva compagnia venne frantumato. Al suo posto venne messo un “Nanilla”, un balilla nano.

Due mesi fa venne distrutta pure la scultura della “Fiamma dell’Arma” il presepe subacqueo dei carabinieri.

Il 28 ottobre del 2012, ottantesimo anniversario della marcia su Roma, il busto di Mussolini è stato ancorato alla roccia con dei chiodi.

Domenica scorsa il presidente dell’Azienda Gardesana Servizi, Alberto Tomei, si è immerso con alcuni amici sub nelle acque del lago e ha trovato il duce “impiccato“. Non potendo più portarlo via o spezzarlo, qualcuno ha pensato bene di legargli una catena con tanto di lucchetto attorno al collo.

Su Facebook, scrive il Corriere della Sera, sono fioccati i commenti. Tomei ha gridato: “Attentato, ormai è guerra aperta!”. E altri: “Il grande vecchio resiste sul fondo alla faccia degli invidioso rossi”; “Speriamo esca quanto prima!!”. “…se esce fa una strage ….. e sarebbe ora !!!!”