Ilva Taranto, gip: “Florido voleva parlare al procuratore per evitare indagini”

Pubblicato il 16 Maggio 2013 - 15:30 OLTRE 6 MESI FA
Ilva Taranto, gip: “Florido voleva parlare al procuratore per evitare indagini”

Ilva Taranto, gip: “Florido voleva parlare al procuratore per evitare indagini”

TARANTO – “Giovanni Florido doveva intervenire con il procuratore di Taranto per evitare indagini sull’Ilva e sulla gestione della discarica”. Il gip di Taranto Patrizia Todisco lo ha scritto nell’ordinanza di custodia cautelare emessa il 15 maggio per Florido, arrestato insieme a Michele Conserva, Girolamo Archinà e Vincenzo Specchia. L’accusa per il presidente della provincia di Taranto, del Pd, è di concussione.

Secondo le accuse, Florido avrebbe assecondato gli interessi dell’Ilva  per la gestione della discarica interna ”concordando con Girolamo Archinà e con l’avvocato Egidio Albanese (legale dell’azienda, ndr) un suo intervento presso il procuratore della Repubblica, allo scopo di arginare le attività investigative della polizia giudiziaria”.

L’intervento programmato da Florido presso il procuratore di Taranto, annota la Todisco,  “è assolutamente strumentale alla causa” poiché gli indagati ritengono che ”un più basso livello di attenzione da parte della magistratura e della pg” sull’operato del settore ambiente della Provincia ”possa più facilmente indurre” il dirigente del settore (”ma anche l’assessore Conserva, che aveva desistito dai propositi criminosi fino a quel momento condivisi con Florido poiché aveva appreso di essere indagato”) a ”piegarsi al volere del Presidente della Provincia, a vantaggio dell’Ilva”.

Negli atti è scritto che i comportamenti di Florido emergono in una conversazione telefonica intercettata il 17 marzo 2010 tra Archinà e Albanese, ”nel corso della quale quest’ultimo riferisce di aver parlato della questione al presidente e che lo stesso Florido ‘Domani chiederà di parlare con il procuratore”’.

Secondo il giudice, Florido, Conserva e Specchia, ”operando in piena unità di intenti, hanno rilevato una inquietante, forte inclinazione comportamentale ad asservire il pubblico ufficio, i pubblici poteri rispettivamente esercitati, al conseguimento di obiettivi di favore economico a beneficio di determinati soggetti (ovviamente non di soggetti qualunque), in spregio dei principi di buon andamento ed imparzialità della pubblici amministrazione”.