Inchiesta Consip, avviata azione disciplinare contro il pm Henry John Woodcock

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2017 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Inchiesta Consip, avviata azione disciplinare contro il pm Henry John Woodcock

Inchiesta Consip, avviata azione disciplinare contro il pm Henry John Woodcock

ROMA – Il pm Henry John Woodcock dovrà affrontare un’azione disciplinare per il caso dell‘inchiesta Consip. A mettere nei guai il pm di Napoli, che è finito nel mirino del pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, l’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica lo scorso 13 aprile. La notifica dell’avvio dell’azione disciplinare è stata già recapitata a Woodcock, che ora dovrà rispondere di alcune frasi pronunciate nei confronti dei suoi colleghi nel caso Consip, sui rapporti tra le procure di Napoli e Roma e dell’indagine avviata dai pm romani nei confronti di un ufficiale del Noe, Giampaolo Scafarto.

Nell’intervista il pm di Napoli aveva parlato del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e sottolineato il fatto che non esisteva una lite tra procure. Per Woodcock l’intercettazione di Bocchino che parla di Matteo Renzi e che è stata attribuita a Alfredo Romeo è stata solo un errore: “Un grave errore, senza dubbio, ma mi chiedo cui prodest?”. Sulla fuga di notizie sull’inchiesta, Woodcock affermava: “Uno scempio, e un gravissimo danno per l’indagine, solo un pazzo avrebbe potuto provocarla danneggiando il proprio lavoro”.

Il pm napoletano respingeva, tuttavia, l’ipotesi di un complotto contro Renzi: “Solo un folle potrebbe pensarci”. Alla domanda se la procura di Napoli fosse colpevole perché non aveva vigilato sul lavoro dell’ufficiale, il pm replicava: “Ma per Napoli quelle carte sono tuttora un ‘interna corporis’, su cui la procura non ha compiuto alcun atto. Le ha passate a Roma”. Sull’ipotesi che l’errore incriminato fosse la vendetta postuma dell’ex vice comandante del Noe Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che catturò Riina, rimosso dopo l’uscita di un’intercettazione del Noe tra Renzi e il generale della Gdf Adinolfi, Woodcock osservava: “Innanzitutto Scafarto non ha mai lavorato a Palermo con De Caprio, non fa parte della sua squadra storica”adesso De Caprio lavora nei servizi, quindi è un dipendente della presidenza del Consiglio”.

“Se qualcuno pensa che il mandante sia io – aggiungeva Woodcock -, lo dica chiaro così querelo e mi compro casa a Capri. O meglio: a Sorrento”. Per alcune di queste affermazioni è verosimile che il pg della Cassazione abbia ritenuto violato l’obbligo di riservatezza da parte del pm ed abbia deciso di avviare l’azione disciplinare contro Woodcock, che aveva avviato le prime indagini sull’inchiesta Consip, poi trasferita da Napoli a Roma per competenza territoriale.

Woodcock è tuttora co-titolare del filone napoletano dell’inchiesta che riguarda l’imprenditore Romeo. Sulla presunta violazione disciplinare sarà ora svolta l’istruttoria, al termine della quale il pg della Cassazione dovrà decidere se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio di Woodcock davanti alla sezione disciplinare del Consiglio superiore di magistratura.