Inchiesta G8: parte il processo alla “cricca”. Ma è subito rinvio al 25/09

Pubblicato il 23 Aprile 2012 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA

PERUGIA – Nessuno degli imputati in aula e solo pochi minuti di udienza per formalizzare il rinvio al 25 settembre prossimo per un difetto di notifica: è stato un passaggio puramente tecnico il primo in aula, a Perugia, del processo alla cosiddetta ''cricca'' degli appalti per i grandi eventi.

Procedimento che ruota intorno alla figura del costruttore Diego Anemone e coinvolge a vario titolo altri 17 tra funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti accusati di avere fatto parte di un ''sistema gelatinoso'' in grado di condizionare l'assegnazione di alcuni dei lavori pubblici piu' importanti degli ultimi anni, dal G8 che doveva tenersi alla Maddalena alle opere per i 150 anni dell'unita' d'Italia.

Una ''cricca'' che secondo i pm perugini avrebbe goduto di una sorta di protezione da parte di Guido Bertolaso. L'allora capo della protezione civile oggi e' tornato a esprimere i suoi timori per un possibile rischio prescrizione legato all'allungarsi dei tempi del procedimento. Bertolaso – si legge sul suo sito – ritiene che ''non ci sia nessuna volonta' di arrivare sollecitamente ad una sentenza e che anzi la prescrizione per decorrenza dei termini sia l'esito piu' desiderato dagli stessi iniziatori del procedimento giudiziario''.

''E' bene che sappia pero' chi a Perugia decide, e chi decide sul tribunale di Perugia – aggiunge -, che il processo di cui sto aspettando l'inizio e' un mio inalienabile diritto, perche' e' la sola via che mi e' stata lasciata per avere giustizia e che per nessuna ragione intendo rinunciarvi''.

L'ex capo della protezione civile parla quindi di ''totale incertezza'' sulla data di inizio del processo vero e proprio. ''E cio' ad un anno dal mio rinvio a giudizio – afferma Bertolaso -, a due anni e otto mesi dall'avviso di garanzia e dalla perquisizione subita a casa e in ufficio, a due anni e otto mesi dall'inizio di una campagna mediatica costruita spacciando per prove fantasie e ipotesi di reato verificatesi del tutto infondate''.

Intanto i legali degli imputati e la procura perugina hanno depositato le liste dei testimoni che intendono sentire in dibattimento. Tra i 90 nomi indicati dai pm quelli dell'ex ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro, del presunto tesoriere della ''cricca'', don Evaldo Biasini e dell'architetto Angelo Zampolini.

Nelle liste testi delle difese figurano invece, tra gli altri, l'ex sottosegretario Gianni Letta, l'ex ministro Francesco Rutelli, l'ex premier Romano Prodi, il prefetto Mario Mori e il generale Francesco Pittorru.

Sara' il tribunale presieduto da Daniele Cenci a stabilire chi di loro sentire. Cosi' come appare probabile che nella prossima udienza venga riproposta la questione della competenza degli uffici giudiziari perugini a occuparsi del procedimento.