Johnny lo Zingaro, arrestata anche la compagna. Bloccata il giorno stesso dell’evasione

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2020 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA
Johnny lo Zingaro, arrestata anche la compagna. Bloccata il giorno stesso dell'evasione

Johnny lo Zingaro, arrestata anche la compagna. Bloccata il giorno stesso dell’evasione (Foto Ansa)

La polizia ha arrestato anche la compagna di Johnny lo Zingaro, all’anagrafe Giuseppe Mastini 

Era stata fermata lo stesso giorno dell’evasione di Johnny lo Zingaro, all’anagrafe Giuseppe Mastini, la compagna del latitante. Quel 5 settembre la polizia di frontiera aveva bloccato la donna mentre si imbarcava da Olbia per lasciare la Sardegna. 

Gli investigatori avevano ispezionato la auto della donna e avevano controllato la lista dei passeggeri. A quel punto avevano maturato la convinzione che Mastini si trovasse ancora nell’isola, ma che la sua intenzione fosse quella di raggiungere la donna.

E’ stato necessario ricostruire il suo lunghissimo curriculum carcerario per capire chi potesse supportarlo in territorio sardo. 

Alla fine gli agenti sono arrivati a lui, nel casolare di Taniga (Sassari), il cui proprietario è stato arrestato per favoreggiamento, come anche la compagna di Mastini.

I dettagli della indagine

“È stata una indagine alla vecchia maniera, senza troppo ricorso alla tecnologia. Abbiamo ricostruito il suo excursus per arrivare a stringere il cerchio intorno alle conoscenze e alle amicizie maturate in tanti anni di carcere ma anche di recente”. Lo ha spiegato Dario Mongiovì, dirigente della Squadra mobile di Sassari.

La cattura di Johnny lo zingaro, spiega Mongiovì, è “merito della collaborazione tra squadra mobile di Sassari, servizio centrale operativo, nucleo di intervento centrale della polizia penitenziaria di Roma, squadra mobile di Cagliari, polizia scientifica, polizia di frontiera di Olbia e Procura di Sassari”.

Mongiovì spiega: “Eravamo certi che fosse ancora in Sardegna. Ma è servito un lavoro molto complesso per individuare la zona in cui si nascondeva, dove oggi siamo andati a colpo sicuro”.  (Fonte: Ansa)