Marocchino esce dal carcere a Firenze e molesta una ragazza a Macerata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2019 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Marocchino esce dal carcere a Firenze e molesta una ragazza a Macerata: arrestato di nuovo

Marocchino esce dal carcere a Firenze e molesta una ragazza a Macerata (foto Ansa)

ROMA – Esce dal carcere e dopo pochi giorni viene nuovamente arrestato per violenza ses***le poco dopo avere aggredito una ragazza in un vicolo nel centro storico di Macerata. È successo la notte tra 27 e 28 dicembre intorno alle 3:30. Le urla della ragazza sono state ascoltate e qualcuno ha dato l’allarme e lui è fuggito. Poi è stato rintracciato dalla polizia: si tratta di un marocchino uscito da pochi giorni dal carcere di Firenze, senza fissa dimora. Sarebbe stato anche riconosciuto dalla vittima.

L’intervento pressoché immediato della Polizia di Stato, è stato garantito dal dispositivo di sicurezza predisposto dal questore Antonio Pignataro in occasione delle festività natalizie, con il rafforzamento dei servizi di prevenzione. “L’obiettivo – spiega Pignataro – è restituire a Macerata, conosciuta come città della pace, la sicurezza e la tranquillità che merita”.

Marocchino picchia fidanazta per strada. Lei aveva già tentato il suicidio.

Aveva tentato il suicidio in metropolitana, ma era stata salvata da un dipendente Atm che l’aveva presa in braccio e riportata sulla banchina. Pochi giorni dopo, il 17 dicembre, la polizia locale di Milano ha arrestato in flagranza il suo compagno, M.T., un marocchino di 32 anni, mentre la stava picchiando in strada, di fronte a un bambino di tre anni. Lei, giovanissima, 18 anni appena, è incinta. Fermato dagli agenti, il 32enne privo di documenti, si è giustificato dicendo che era stata lei a colpirlo per prima e che “stava solo mettendo addosso le mani a sua moglie”.

Portato all’ufficio arresti e fermi della Polizia Locale per l’identificazione, si è scoperto che aveva diversi precedenti.
L’accusa nei suoi confronti è quella di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso il fatto nei confronti di una donna incinta e alla presenza di un minore. (Fonte Ansa).