Milano. Tenta di far morire di fame una colonia di gatti, denunciato anziano

Pubblicato il 8 Aprile 2015 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
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MILANO – Per aver tentato di far morire di fame una colonia di gatti che vive a Trezzano sul Naviglio e aver fatto sparire la casetta di legno che conteneva le ciotole con viveri e acqua per la sopravvivenza dei felini e aver buttato via il cibo sparpagliandolo per terra, un ultraottantenne è stato denunciato dall’Associazione Animal’s Emergency ed è ora indagato dalla Procura di Milano per maltrattamento di animali, furto aggravato e danneggiamento.

La vicenda, per cui adesso, su delega del pm, la polizia locale del paese del milanese sta effettuando le indagini, è cominciata circa un anno fa, dopo che l’Associazione ha ottenuto dal Comune sia la concessione per gestire la colonia felina, tre maschi e quattro femmine tutti sterilizzati, sia il via libera per utilizzare una piccola area con tanto di aiuole dove creare i ‘punti ristoro’.

Un’iniziativa questa che però non è andata giù a G.I., procuratore, come si è qualificato lui stesso, di un’azienda con la sede adiacente alla zona dove la colonia felina si è insediata. L’uomo, classe 1934, rivendicando la proprietà dell’area, alla fine dello scorso giugno – così riporta la denuncia presentata il 25 gennaio di quest’anno – ha iniziato la sua ‘battaglia’ nel tentativo di cacciare i gatti.

Non solo ha chiesto via e-mail ad Animal’s Emergency di non dare più loro da mangiare, ma ha anche minacciato la “distruzione” della colonia entro 48 ore. E questo nonostante l’Associazione, come testimonia un carteggio con l’anziano, gli abbia segnalato che il suo comportamento nei confronti dei sette felini era un reato e che per qualsiasi azione contro i gatti sarebbe stata sporta denuncia alle autorità competenti.

Ma l’uomo, “non volendo sentire regione circa il rispetto della colonia felina”, si legge nell’esposto, è passato anche dalle parole ai fatti: la rimozione dei ‘punti ristoro’ – almeno 7 volte da ottobre a gennaio scorsi – compresa una casetta in legno di 50 per 30 centimetri costruita da una volontaria per dentro la quale sistemare le ciotole con i viveri per consentire ai gatti di avere un luogo riparato dove trovare il cibo.

Casetta ripetutamente sparita e ricostruita e risistemata dalla donna al suo posto. Poi si è scoperto che l’area incriminata, al contrario di quel che si pensava, non è di proprietà del Comune di Trezzano sul Naviglio e quindi si è provveduto a trasferire il ‘punto ristoro’ per i gatti a 20 metri di distanza. Ma l’ottantunenne, invece di desistere, ha continuato la sua protesta: ha ancora portato via casetta e ciotole e buttato cibo e acqua anche davanti a testimoni “allibiti”. Di conseguenza è arrivata la denuncia.