Monete da 1 euro perfettamente falsificate: quanto talento sprecato!

Pubblicato il 18 Agosto 2011 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Sarà stata una soffiata, o una di quelle geniali  intuizioni investigative che fanno gridare Eureka. Perché altrimenti di quelle monete da un euro falsificate a Napoli e fabbricate in una zecca clandestina a un passo da Piazza Garibaldi, non se ne sarebbe accorto proprio nessuno. Il fatto è che erano perfette. Identiche spiccicate agli originali. Un capolavoro di manualità e precisione, virtù aggiornate agli ultimi ritrovati della tecnologia. Il Blitz dei militari della Guardia di Finanza, all’interno di un anonimo edificio adibito a locale commerciale, ha portato al sequestro di 107 monete da 1 euro, perfettamente riprodotte e pronte per essere immesse nel circuito economico nazionale ed estero.

Moneta di nuovo conio, come direbbe Paolo Bonolis. Alla lettera, però. Certo trattandosi di Napoli il pensiero corre alla simpatica e confusionaria “banda” di Totò e Peppino, falsari per caso, paurosi e  onesti per vocazione. I professionisti della zecca di Piazza Garibaldi sono di altra stoffa. Ok sono dei truffatori, dei criminali, forse incalliti. Ma, anche a giudizio delle guardie che li hanno arrestati, sono dei veri maestri, degli artisti del settore. E soprattutto accorti: producevano 1000 euro al giorno in monete da un euro. Una quantità sufficiente per un immediato profitto che però non destasse sospetti. Come una Banca centrale temevano di inflazionare il mercato stampando troppa moneta. Una precauzione in più, visto che oltre alle due facciate della moneta perfettamente riprodotte, erano in grado di imitare con fedeltà pressoché assoluta anche la rigatura laterale delle monete, nonchè l’impronta magnetica delle stesse.

In effetti l’attrezzatura rinvenuta all’interno della zecca clandestina è un concentrato di tecnologia avanzata e macchinari di precisione. Come strumenti di lavoro i militari hanno trovato una sofisticata pressa oleodinamica, un punzone in grado di riprodurre la rigatura laterale delle monete, oltre 23.000 componenti metallici in ottone e ferro-nichel idonei a realizzare, rispettivamente, sia la parte esterna che quella interna delle monete da 1 euro.

Quanto talento sprecato! In quella zecca sono concentrati tutte le doti di un imprenditore di successo, che abbia purtroppo venduto l’anima al diavolo. Competenza maniacale, gusto del rischio, mani d’oro, perizia tecnica, senso del limite. La mancanza di scrupoli è forse un’accessorio imprescindibile, ma è trasversale ad ogni categoria. Per ora è stato messo in manette solo il proprietario trentenne dell’opificio incriminato. Parlerà, non parlerà, i colleghi, pardon i complici, verranno arrestati presto, si sa come vanno certe cose. In loro favore, si può sperare in un finale all’americana, dove il truffatore, pentito e riabilitato si mette a collaborare con la polizia per dare la caccia ad altri truffatori. Come Leonardo DiCaprio in “Prova a prendermi” o per uscire dalla fiction, quegli hacker arruolati per la sicurezza nazionale negli States. E’ più probabile che gli toccherà falsificare qualche buono pasto a Poggioreale.