Natale di plastica per 5 famiglie su 10: gli abeti veri? Sono finiti

Pubblicato il 22 Novembre 2011 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un Natale di plastica in 6 case italiane su 10 nel 2011. Le cause non sono la crisi economica e la sensibilità ecologista, bensì la mancanza di abeti veri. La produzione di alberi natalizi non riuscirà a soddisfare la richiesta. Gli alberi di plastica entrano forzatamente accanto ai camini delle famiglie italiane ed europee. Anche Danimarca, Finlandia, Germania e Norvegia, a causa del clima mite e dell’alto prezzo di vendita, dovranno abbandonare il tradizionale abete.

Marco Roselli, presidente del Consorzio di vivai del Casentino, il più grande d’Italia, ha spiegato: “I vivai hanno prodotto circa un milione di abeti, 500 mila in meno rispetto alla richiesta del mercato noi ad esempio in provincia di Arezzo ne abbiamo venduti 350 mila e la domanda è di 500 mila. La grande distribuzione ce li paga 6 euro a pianta. Troppo poco. Infatti la produzione si è ridotta del 20 per cento negli ultimi dieci anni. Sono sparite le piccole aziende montane a conduzione familiare, gestite da pensionati. Per loro non è più conveniente”.

Insomma se non si vuole rinunciare al tradizionale abete natalizio addobbato, e rigorosamente non in plastica, le possibilità sono due: o pagare un prezzo più elevato e battere sul tempo gli altri acquirenti o importarlo da uno dei paesi del Nord Europa. Ma la seconda opzione potrebbe rivelarsi difficoltosa: dati i pochi alberi a disposizione in Europa, non è detto che si riesca ad ottenere il sospirato abete. Le famiglie quest’anno dovranno accontentarsi di un Natale di plastica, con un albero il cui costo medio è di 52 euro.