‘Ndrangheta: a Cosenza il racket delle pompe funebri, arrestato anche l’ex parlamentare Bonaventura La Macchia

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA

Operazione dei carabinieri a Cosenza nei confronti di 49 presunti affiliati alla cosca Bruni della ‘ndrangheta. La cosca Bruni, secondo quanto è emerso dalle indagini, si sarebbe infiltrata in numerose attività imprenditoriali, gestendo, tra l’altro, i servizi di onoranze funebri ed una discoteca nel centro di Cosenza. Il gruppo criminale avrebbe avuto anche un ruolo attivo nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni e nelle rapine contro i furgoni portavalori eseguite con la complicita’ di mafiosi pugliesi.

Sarebbe stato inserito nel racket delle pompe funebri, grazie ai suoi collegamenti con il titolare di una casa di cura di Cosenza, Bonaventura La Macchia, di 57 anni, l’ex senatore dell’Udeur arrestato nell’operazione. La Macchia è accusato di tentata estorsione, aggravata dalle modalità mafiose. L’ex parlamentare, in particolare, avrebbe fatto pressioni sul proprietario della casa di cura per fare in modo che il servizio di pompe funebri per le persone che morivano nella clinica fosse affidato ad un impresa che sarebbe stata collegata alla cosca Bruni della ‘ndrangheta. La Macchia è stato arrestato dalla Squadra mobile di Cosenza nella sua abitazione di Roma con la collaborazione della Questura della capitale.

L’ex parlamentare inoltre era già stato arrestato negli anni ’90 per reati finanziari legati alla gestione di una società, la Edicom, dalla quale avrebbe distratto somme per circa due miliardi di lire. Per questa vicenda La Macchia ha subito una condanna a due anni e mezzo di reclusione per bancarotta fraudolenta e tentata estorsione. La Macchia era stato eletto deputato nel 1996 con la Lista Dini e nel 1999 aveva aderito all’Udeur.

L’inchiesta che ha portato al suo arresto e a quello delle altre persone coinvolte nell’operazione è stata condotta dai pm della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto, Raffaella Sforza, Claudio Curreli e Adriano Del Bene (questi ultimi due applicati dalla Procura della Repubblica di Cosenza. Anche 2 carabinieri sono stati arrestati nell’operazione, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Uno dei due carabinieri era in servizio nella Compagnia di Rende (Cosenza), mentre l’altro era stato sospeso.