‘Ndrangheta, 65 arresti: consigliere Fdi ai domiciliari, chiesta autorizzazione per senatore Fi

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2020 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
'Ndrangheta, 65 arresti: consigliere Fdi ai domiciliari, chiesta autorizzazione per senatore Fi

‘Ndrangheta, 65 arresti: consigliere Fdi ai domiciliari, chiesta autorizzazione per senatore Fi (foto archivio Ansa)

ROMA – Sessantacinque persone in manette, un consigliere di Fratelli d’Italia ai domiciliari, un senatore di Forza Italia in attesa di autorizzazione a procedere. Sono i numeri di una vasta operazione di polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che riguarda un “locale” di ‘ndrangheta dipendente dalla cosca Alvaro di Sinopoli, considerata tra le più attive e potenti. 

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta c’è anche un consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Secondo l’accusa avrebbe “coltivato e realizzato il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020. A tale scopo si sarebbe rivolto alla ‘ndrangheta”.

Tra gli altri nomi di spicco figura poi quello di un senatore di Forza Italia, per il quale la Dda ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto. L’ipotesi di reato sarebbe di presunto scambio elettorale politico-mafioso. 

La cosca Alvaro, secondo quanto emerso in numerose inchieste della Dda di Reggio Calabria, è sospettata di controllare le attività criminali in una vasta area della provincia reggina, comprendente i comuni di Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. Per 53 delle persone coinvolte nell’inchiesta è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre le restanti 12 sono state poste ai domiciliari. Sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, vari reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.

Il personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, con il coordinamento del Servizio centrale operativo, coadiuvato dai Reparti Prevenzione crimine e di varie Squadre mobili del centro e del nord Italia, sta eseguendo anche numerose perquisizioni, con l’impiego di circa seicento agenti.

Fonte: Ansa