“Paga o pubblichiamo video mentre guardi film a luci rosse”. Ricatti a personaggi pubblici in tutta Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Luglio 2018 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA
"Paga o pubblichiamo video mentre guardi film a luci rosse". Ricatti a personaggi pubblici in tutta Italia

“Paga o pubblichiamo video mentre guardi film a luci rosse”. Ricatti a personaggi pubblici in tutta Italia

ROMA – “Paga o pubblichiamo i video di te che guardi film porno”. E’ la lettera di ricatto spedita in tutta Italia a imprenditori, vertici di aziende, figure istituzionali e professori universitari. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] A tutti arriva lo stesso messaggio minatorio: abbiamo la tua password e invieremo a tutti i tuoi contatti social un video mentre guardi film a luci rosse se non paghi. Il riscatto inizialmente richiesto è di 2900 dollari in bitcoin ma in alcuni casi si è arrivati anche a 5mila.

A dare l’allarme è la Polizia Postale che nelle ultime settimane ha ricevuto centinaia di segnalazioni e denunce. Quel che più spaventa è che la password in mano agli hacker è quella vera e, se sono capaci di questo, non è difficile immaginare che siano anche in grado di creare un fotomontaggio.

Nunzia Ciardi, direttrice della Postale, ha spiegato al Corriere della Sera: “Non pagate perché tanto non servirebbe a fermare la minaccia. Stiamo intervenendo con indagini mirate, ma è importante sapere che cedere al ricatto può soltanto aumentare la pressione di questi criminali”.

La prima minaccia è arrivata una ventina di giorni fa ad un utente Veneto. Il messaggio è inquietante: “Ho installato un malware sul video per adulti e tu hai visitato questo sito per divertirti (capisci cosa intendo). Mentre stavi guardando i video, il tuo browser ha iniziato a funzionare come un Rdp (desktop remoto) che ha un key logger che mi ha fornito l’accesso al tuo schermo e anche alla webcam. Subito dopo, il mio software ha raccolto tutti i tuoi contatti dal tuo messenger, facebook e mailbox”.

Bersaglio dei porno ricatti sono spesso personaggi pubblici. “L’ipotesi più probabile – spiega ancora al Corriere Nunzia Ciardi – è che le password siano state rubate grazie alle operazioni di pirateria informatica compiute nei mesi scorsi. Questi “pacchetti” di dati sensibili sono stati poi venduti sul dark web. Si tratta di strumenti che consentono gravi intrusioni e per questo è fondamentale modificare tutte le chiavi di accesso, impostare password complesse e mai usare la stessa per profili diversi. Ideale è associare meccanismi di autenticazione forte come gli account a doppio fattore, accessibili grazie al codice inviato sul cellulare mentre si sta al computer. E poi si deve sempre aggiornare il sistema operativo”.

Ma come si fa se gli hacker perdono la pazienza e decidono di passare all’azione? “Per questo – aggiunge la Polizia Postale – è importante denunciare subito, per consentirci di intervenire con tempestività. La password non è sufficiente per spiare i computer né tantomeno ottenere eventuali filmati, ma è bene che siano i nostri esperti a verificare quanto sta accadendo”.