Pamela Mastropietro, tra gli indagati 400 contatti telefonici in due mesi

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2018 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA
Tra gli indagati per l'omicidio di Pamela Mastropietro ci sono stati 400 contatti telefonici in due mesi

Pamela Mastropietro (Foto da Facebook)

MACERATA – Tra Innocent Oseghale e Lucky Desmond, due dei tre indagati per l’omicidio di Pamela Mastropietro, ci sono stati 400 contatti telefonici in due mesi, tra messaggi e telefonate, di cui 17 solo nella giornata in cui la ragazza è stata uccisa e fatta a pezzi, il 30 gennaio.

Desmond, riferisce Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera, sostiene che si sia trattato di conversazioni su scommesse, e ribadisce la sua linea: “Io nell’appartamento di via Spalato non ci sono mai entrato. Non ho ucciso Pamela, non l’ho mai nemmeno conosciuta”.

Intanto Oseghale e Desmond restano in carcere, come anche il terzo indagato, Awemalina Lucky. Il giudice ha convalidato il fermo per tutti e tre, sostenendo fondato il pericolo di fuga. I tre ventenni nigeriani sono accusati di omicidio volontario in concorso, vilipendio e occultamento di cadavere, oltre che di spaccio di droga.

La Procura di Macerata ha disposto anche accertamenti sul telefono cellulare della compagna italiana di Oseghale, che le è stato sequestrato dopo le dichiarazioni fatte dalla donna ad alcuni organi di stampa, in cui parla di una videochiamata con il compagno fatta proprio il 30 gennaio e durante la quale avrebbe capito che lui era in compagnia di altri due uomini.

Gli accertamenti, spiega il procuratore Giovanni Giorgio, sono scattati perché “la signora non ha riferito, quando è stata sentita come persona informata sui fatti dagli ufficiali di polizia giudiziaria appositamente delegati, ciò che ha poi detto diffusamente ad organi di stampa”.

L’obiettivo è di “verificare l’attendibilità delle complessive dichiarazioni da lei rese e sulla documentazione fotografica offerta nell’intervista e sconosciuta al momento” alla Procura, “nonostante la richiesta avanzatale di fornire tutte le notizie in suo possesso”. Secondo il magistrato inoltre “il quarto indagato non sta prestando alcuna collaborazione alle indagini”.