Roma: Pantheon, concerto interrotto, trasferiti i due custodi

Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

I membri del quintetto «Bach Consort»

Era il 28 febbraio quando il quintetto Russo Bach Consort e il suo pubblico furono spinti verso l’uscita del Pantheon perché il monumento romano visitato ogni anno da due milioni di persone deve chiudere i battenti.

I membri del quintetto «Bach Consort» però non hanno ancora finito di suonare. Qualcuno filma la scena e, il 4 marzo, il video appare su Youtube. I giornali riprendono la notizia. E si scatena un putiferio. Il Mibac manda al Pantheon i suoi ispettori. Infine, l’epilogo.

Se il filmato c’è ancora la custode non più, trasferita con un collega in uffici meno monumentali. Così spiegano dal ministero dei Beni culturali. «Nelle more degli accertamenti ispettivi — ha detto il ministro Bondi — gli uffici hanno già provveduto ad assegnare ad altri compiti i dipendenti presenti al concerto di domenica 28 febbraio». Trasferiti, insomma, dalla soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Roma, la cui responsabile Federica Galloni, è, però, ora, sotto accusa dei sindacati.

Le proteste arrivano in particolare dalla Uil che, come annunciato, tuona contro l’epilogo: «I due custodi vengono sostituiti da personale che non ha i requisiti per poter prestare servizio al Pantheon. Una misura che tranquillizza le coscienze di chi veramente è responsabile di quanto è accaduto».

Il segretario Uil Gianfranco Cerasoli critica la stessa Soprintendenza «che non ha saputo organizzare e regolamentare il servizio di un monumento da due milioni di visitatori l’anno, come prevede la legge Ronchey». All’indomani dell’episodio, quando già il filmato su YouTube si era trasformato in un video visitatissimo, il ministro Bondi, si era detto «esterrefatto» per l’accaduto e aveva offerto a Gianni Alemanno, in quanto sindaco, le sue scuse e poi si era rivolto ai concertisti per lettera, dicendosi dispiaciuto «per l’immagine insopportabilmente odiosa del nostro Paese» offerta dall’episodio.