Pietro Genovese agli arresti domiciliari. Venerdì 27 dicembre i funerali di Gaia e Camilla

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Dicembre 2019 - 19:12| Aggiornato il 27 Dicembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Pietro Genovese agli arresti domiciliari. Venerdì 27 dicembre i funerali di Gaia e Camilla

Pietro Genovese (foto da Facebook)

ROMA – Omicidio stradale plurimo. Questa l’accusa con cui è stato arrestato Pietro Genovese, il 20enne che era alla guida dell’auto che, nella notte tra sabato e domenica scorse, ha travolto e ucciso due sedicenni su Corso Francia, a Roma. Il giovane, figlio del regista Paolo, è ora ai domiciliari. L’ordinanza gli è stata notificata al termine dei primi accertamenti condotti dalla polizia locale di Roma Capitale e in base alla relazione trasmessa alla Procura.

La posizione del ragazzo si era aggravata già immediatamente dopo l’incidente mortale costato la vita alle sedicenni Camilla Romagnoli e Gaia Von Freyman. Le analisi alle quali era stato sottoposto, infatti, avevano rivelato un tasso alcolico tre volte superiore al consentito e tracce di sostanze stupefacenti. Nel passato di Genovese, scrive l’ANSA, ci sarebbero anche due episodi di possesso di droga, in relazione ai quali sembra gli sia stata sospesa la patente, restituita solo di recente. A convincere i pubblici ministeri a chiedere la misura cautelare, infatti, ci sarebbe proprio la positività del ragazzo ai drug test, riporta sempre l’ANSA.

La notizia dell’arresto di Genovese è arrivata proprio mentre nella chiesa del Preziosissimo Sangue, al Fleming (a nord della Capitale), si stava svolgendo un momento di preghiera per ricordare le due ragazze, insieme con i genitori e gli amici. Domani mattina, venerdì 27 dicembre, proprio nella stessa parrocchia, si svolgeranno i funerali per dare l’ultimo saluto a Gaia e Camilla. 

Stava usando il cellulare al momento dell’incidente?

Le indagini procedono e si attendono altre risposte anche dall’analisi del cellulare di Genovese per verificare se al momento dello schianto lo stesse utilizzando per parlare o chattare con qualcuno. Al vaglio degli investigatori anche le dichiarazioni dei testimoni e le immagini delle telecamere della zona. Al momento l’unica certezza arriverebbe dalle testimonianze di chi ha assistito all’incidente che confermerebbero che Gaia e Camilla abbiano attraversato la strada, una delle arterie più pericolose di Roma, a semaforo rosso per i pedoni. L’autopsia ha rilevato sul corpo delle due giovani alcune fratture ma non segni di trascinamento, il che farebbe supporre che Gaia e Camilla, che sono morte sul colpo, non sarebbero state colpite da altre auto, come invece avevano riferito alcuni presunti testimoni dell’investimento. I due corpi sono stati trovati sulla carreggiata in direzione centro, alcuni metri prima dell’attraversamento pedonale. Non è escluso che stessero tentando di scavalcare il guardrail che divide le carreggiate. 

La dinamica dell’incidente

Gaia e Camilla, sabato notte, verso mezzanotte e mezza, hanno attraversato la strada, Corso Francia, fuori dalle strisce pedonali e a semaforo verde per gli automobilisti. Il suv guidato da Pietro Genovese, un Renault Koleos, arrivava a 80 km orari. “Non mi sono proprio accorto di loro, non le ho viste”, ha dichiarato al pm il ragazzo. Le due sedicenni vengono travolte e l’impatto le sbalza una a 20 metri e l’altra a 25 dal punto in cui si trovavano per attraversare. Muoiono sul colpo. Il 20enne trecento metri dopo si ferma. Viene preso in consegna dagli agenti del Gruppo Parioli della polizia locale di Roma Capitale, intervenuti sul posto, insieme ai sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare la morte delle due ragazzine.

Fonte: AGI.