Multato, fa ricorso e se la toglie da sè. Firmato: il viceprefetto di Torino

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Il viceprefetto aggiunto di Torino, Roberto Dosio, si è cancellato la multa da solo. L’uomo è ora indagato dal sostituto procuratore Andrea Padalino, con l’accusa di abuso in atti d’ufficio perché ha accolto il suo stesso ricorso. Dosio è stato fermato dalla polizia stradale il 27 maggio 2011, alla guida senza libretto e con l’assicurazione non esposta. Totale: 78 euro.

Non sono servite allora le giustificazioni: “Sono in servizio, mi sto spostando per lavoro”. Non servono oggi: “Il mio è stato un atto di trasparenza: ho trattato il mio ricorso come quello di un normale cittadino e l’archiviazione a se medesimi è pienamente legittima. Avrei potuto rivolgermi a qualche collega oppure farlo cadere in prescrizione, ma ho preferito evitare sotterfugi”. Dosio ha infatti presentato il ricorso il 14 giugno 2011 e il 28 settembre si è autogiudicato: “Il ricorso è fondato, viene disposta l’archiviazione degli atti”. Firmato: il viceprefetto aggiunto, Roberto Bosio.

Ma il protagonista uno e trino di questa fantomatica querelle giudiziaria, non è il primo né l’ultimo di una lunga serie di abusi d’ufficio. A Milano nel 2011 sono stati trovati pass per la sosta contraffatti e indagate 100 persone per abusi d’ufficio sulla notifica delle contravvenzioni”. Nello stesso anno a Bologna, i tagliandi per il parcheggio dei disabili venivano usati anche dopo la morte dei titolari. E ancora: a Palermo, nel 2008, l’ex sindaco di Monreale fu accusato di aver tentato di non far pagare le multe ad alcuni politici locali.