Rocca Priora, messa segreta: denunciati 28 fedeli. Il prete: “Era solo una preghiera”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2020 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
Messa, Ansa

Rocca Priora, messa segreta: denunciati 28 fedeli. Il prete: “Era solo una preghiera” (foto Ansa)

ROMA – A Rocca Priora i carabinieri, grazie a un cittadino, hanno scoperto quella che sospettano possa essere stata una vera e propria messa segreta.

Tutto è avvenuto domenica sera, quindi il 22 marzo, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano di via Tuscolana.

I fedeli, ventotto, tutti di età comprese fra i 65 e gli 80 anni, sono stati denunciati, come racconta Leggo, per violazione del decreto anti coronavirus.

Ora gli investigatori ed i magistrati stanno valutando se procedere penalmente anche nei confronti di don Carmine Petrilli, parroco della chiesa. “Non ho celebrato una messa ma soltanto una preghiera con alcuni fedeli – si difende ora don Carmine. E’ vero che le regole vanno rispettate da me e da gli altri, però anche la preghiera è un bisogno che aiuta le persone a vivere in maniera più positiva. Chi era presente quando sono arrivati i carabinieri osservava le prescrizioni, mantenendosi a distanza di sicurezza”.

“Inoltre – continua ancora il parroco – non c’è stata la comunione e la costruzione che ospita la chiesa che è molto grande e c’erano al massimo venti persone”.

Coronavirus e denunce, tutti i numeri (fin qui)

Dall’entrata in vigore delle nuove regole, l’11 marzo, sono state denunciate 96mila persone su 2 milioni controllate. Cifre ancora importanti e che rischiano di vanificare la linea del “distanziamento sociale” sollecitata dagli studiosi per bloccare la diffusione del Covid-19. Il Governo sta pensando quindi ad una stretta per colpire più pesantemente nel portafogli chi viola le norme anti-contagio.

 

Un testo potrebbe essere valutato già nel Consiglio dei ministri di domani. L’idea è quella di inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi non rispetta le limitazioni agli spostamenti. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2.000 euro. Nonché della confisca del mezzo su cui viaggia il trasgressore.

E per individuare assembramenti e movimenti illegali molti comuni stanno ricorrendo all’utilizzo di droni, che però è limitato da un apposito Regolamento dell’Enac. Oggi l’Ente, rispondendo alle numerose richieste arrivate dalle polizie locali ha varato una disposizione che prevede deroghe al Regolamento sui droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale”. E gli aerei senza pilota potranno essere usati anche “nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili”. Infine, cambia nuovamente il modulo per l’autocertificazione, che indica ora anche il domicilio del dichiarante, oltre alla residenza, e recepisce gli ultimi divieti di movimento. L’indicazione è stata data con una circolare inviata dal capo della Polizia a prefetti e questori. Nel documento viene precisato chi è legittimato a spostarsi: ad esempio i pendolari e chi va alla stazione o all’aeroporto per “trasferire propri congiunti nella propria abitazione”.

Fonte: Leggo, Ansa.