Sarah Scazzi, Sabrina Misseri resta in carcere: “Contraddetta dai testimoni”. Zio Michele invece è “attendibile”

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA

Sabrina Misseri

Sabrina Misseri resta in carcere perché si contraddice: invece suo padre Michele “è attendibile” e  sua madre Cosima Serrano “ha coperto i familiari”. Sono questi gli elementi salienti contenuti nell’ordinanza del gip del tribunale di Taranto che ha convalidato l’arresto in carcere di Sabrina Misseri. Secondo il giudice Mariano Rosati dunque la versione di “zio Michele” è credibile, e Sarah Scazzi potrebbe essere stata uccisa davvero nel garage di casa Misseri, ad Avetrana (Taranto).

Secondo questa versione, Sabrina avrebbe trascinato nel garage di casa Sarah e l’avrebbe tenuta bloccata mentre il padre la strangolava. Quella di Sabrina Misseri è stata una ”azione cruenta, protrattasi per lungo tempo fino a che Sarah non è caduta al suolo”. Per il gip si tratta dunque ”di un deciso contributo agevolatore dell’evento delittuoso”.

Sarah per il gip è stata ”uccisa nella cantina del garage con una corda”: un reato che si e’ compiuto ”in tre momenti”. Secondo il giudice vi è ”la volontà di realizzare l’evento delittuoso, la consapevolezza di tutti i concorrenti” e ”la coscienza e la volontà di contribuire al verificarsi del reato”. Per il giudice Rosati, dunque, l’omicidio di Sarah è stata ”un’azione preordinata più grave di quella programmata”.

Ma non è finita qui, perché nell’ordinanza il gip ha affermato che Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina, avrebbe coperto i familiari responsabili, secondo la Procura di Taranto, dell’omicidio. Anche per il giudice, dunque, i sospetti della Procura sul ruolo della mamma di Sabrina (che allo stato attuale continua comunque a non essere indagata) sono fondati.

Per il gip, invece, il racconto fatto da Sabrina su quanto avvenuto il 26 agosto nella villetta di via Deledda si contraddice più volte con le testimonianze sia della sua amica Mariangela Spagnoletti sia della madre Cosima.

Nell’accogliere la richiesta di custodia cautelare in carcere il giudice, inoltre, ha sottolineato che sussistono tuttora sia il rischio di inquinamento probatorio sia il pericolo di fuga. E per questo Sabrina deve rimanere in carcere.