Tangenti a Trenitalia, dalle intercettazioni spunta il nome del cardinale Sepe

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

Crescenzio Sepe

Spunta anche il nome dell’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nell’inchiesta sulle tangenti per gli appalti di Trenitalia, anche se in questo caso il cardinale è solo citato in una intercettazione e non è in alcun modo coinvolto nelle accuse (a differenza dell’inchiesta di Perugia sui grandi appalti dove e’ indagato per corruzione) ma soltanto chiamato in causa da alcuni degli arrestati.

In una conversazione intercettata il 5 maggio, Giovanni De Luca – assieme al fratello Antonio titolare della Fd Costruzioni, la società operante nel settore dei lavori ferroviari che intratteneva, secondo i pm, in modo sistematico e continuativo rapporti di natura corruttiva con i funzionari di Trenitalia Arena e Carassai – chiede alla sorella Anna un intervento presso il cardinale di Napoli.

Scopo dell’incontro – è scritto nell’ordinanza – quello di ”chiedere all’ecclesiastico un’intercessione con i vertici dell’impresa pubblica per il proseguimento degli appalti”. Il giorno dopo, al telefono con l’altro fratello Antonio, Anna De Luca riferisce che ”il cardinale ha rifiutato di fissarle un incontro con Moretti”, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.

La spiegazione che la donna dà al fratello durante la telefonata è che ”il cardinale aveva saputo da uno stretto collaboratore del ministro dei Trasporti che Moretti, entro poco tempo, avrebbe lasciato l’incarico”.