Trento: la mamma precaria è troppo povera e i giudici le tolgono la bimba dopo il parto

Le hanno prima consigliato di abortire perché povera, poi quando la ragazza ha scelto di avere la bambina, gliel’hanno portata via a poche ore dal parto. Lo stupore che crea questa storia di cronaca deriva dal fatto che al centro di tutto sono le decisioni di un Tribunale, quello per i minori di Trento. Lei ha poco più di 20 anni e la sfortuna di essere rimasta senza il compagno quando già era incinta. Appena separata decide comunque di portare avanti la sua gravidanza, nonostante il Tribunale (a cui era arrivata la segnalazione del suo caso) le avesse consigliato di abortire: precaria, con uno stipendio di 500 euro al mese e anche un altro bambino, non poteva essere una brava mamma.

Questa ragazza di Trento decide comunque di portare a termine la sua gravidanza. E, qualche giorno fa, il parto. Ma la giovane mamma è stata preceduta dal Tribunale dei minori: non è riuscita nemmeno ad attaccare al seno per la prima volta la sua bambina perché gli assistenti sociali gliel’hanno portata via. Ora è già stata dichiarata adottabile.

Ad Anna (nome di fantasia) non resta che fare ricorso contro la decisione e ha già annunciato che così farà. La ragazza non si droga, non ha precedenti penali, è solo stata parecchio sfortunata. Sposata giovanissima con un ragazzo tunisino, si separa dopo aver dato alla luce il primo figlio. Ma continuano a vedersi, ed ecco la seconda gravidanza. Poi lui torna in Tunisia e lei decide di trasferirsi in una casa famiglia e inizia a lavorare: 500 euro al mese.

Ora per riottenere la sua bambina dovrà anche affrontare una battaglia legale, ma intanto ha già ottenuto il sostegno del popolo di facebook che ha fondato un gruppo di solidarietà alla “mamma a 500 euro al mese”.

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