Willy Monteiro non è stato ucciso per motivi razziali. Pestato a morte per difendere l’amico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2020 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
Willy Monteiro non è stato ucciso per motivi razziali. Pestato a morte per difendere l'amico

Willy Monteiro non è stato ucciso per motivi razziali. Pestato a morte per difendere l’amico

Willy Monteiro è stato picchiato a morte per difendere l’amico e compagno di scuola. Non è stato ucciso per motivi razziali.

È escluso il movente razzismo e quello politico nell’omicidio di Willy Monteiro, ucciso nella notte tra sabato e domenica a Colleferro, vicino Roma. Lo affermano all’Agi fonti investigative.

In un primo mento si pensava che dietro il pestaggio che ha portato alla morte del ragazzo di 21 anni ci fosse un movente legato a questioni razziali. Secondo gli investigatori invece no, quindi Willy è stato picchiato a morte per aver difeso un amico. Picchiato da 4 persone che sono state tutte arrestate con l’accusa di omicidio.

Il racconto dell’amico aggredito

“Willy Monteiro è morto per difendere me, si è messo tra me e loro e l’hanno picchiato in 4”, questo racconta Federico. Il compagno di scuola sui giornali parla dei dettagli di quella notte. 

La storia che racconta a Repubblica e Messaggero è drammatica: “Uno di loro lo ha colpito con un calcio micidiale alla pancia. Willy è rimbalzato a terra, facendosi forza sulle braccia ha provato a rialzarsi, ma quello gli ha subito sferrato anche un pugno sulla testa, atterrandolo”.

“Io ero con il mio gruppo sulle scalette davanti ai locali di piazza Santa Caterina, quelle che portano su largo Oberdan – racconta Federico-. Ci andiamo spesso, d’altronde in paese non ci sono molti punti di ritrovo e in quello slargo terrazzato arrivano un po’ da tutti i paesi intorno. Era una serata come le altre, stavamo bene, stavamo scherzando, calmi e tranquilli. A un certo punto si avvicinano due ragazzi, muscolosi e tatuati, uno dei quali ha rivolto degli apprezzamenti molto pesanti alla fidanzata di un mio amico. Mi è venuto istintivo di dirgli di farla finita, che non si doveva permettere di dire certe cose a una donna. E in tutta risposta ci ho rimediato un pugno”.

“Willy stava passando, era lì vicino con altri suoi amici, ci conosciamo per via della scuola frequentata insieme all’alberghiero. Si è girato, ha visto che se la stavano prendendo con me e ha detto loro di lasciarmi stare. Lui era un buono, un generoso, un ragazzo che aiutava gli altri, voleva la pace”. (Fonti Agi, Repubblica e Messaggero).