
80 chiamate d'emergenza in un'ora al 118 di Treviso, "fermato" bimbo di 4 anni con smartwatch all'asilo (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Quando le meraviglie della tecnica applicata ti si rivoltano contro: per esempio, il mirabile congegno definito “smartwatch”, dispositivo elettronico utile, ludico e salva-vita, potenzialmente innocuo. A meno che a indossarlo non sia l’esile polso di un bambino dell’asilo.
Panico al centralino Suem 118 di Treviso
Ne sanno qualcosa carabinieri e operatori del Suem 118, il centralino per le emergenze attivo a Treviso, andati letteralmente nel panico la mattina di venerdì scorso, 4 aprile.
Nel giro di un’ora si sono visti recapitare, carabinieri e Suem 118, un’ottantina di chiamate. Cosa mai sarà successo? Vandali in azione, qualche genietto svalvolato che si annoiava?

Le chiamate erano vere ma di interlocutori nessuna traccia. Il panico si è presto trasformato in indagine, e poi, in assenza di voci riconoscibili, dava da pensare quel vociare indistinto di bambini sullo sfondo.
Ah ecco, i bambini, ci siamo: alla fine un contatto minimo è stato raggiunto, a sirene spiegate partono le pantere. Direzione Oderzo, una mezz’ora di macchina andando piano. Obiettivo, l’asilo della locale scuola materna.
Blitz dei carabinieri all’asilo di Oderzo
Blitz degli agenti in aula: sconcerto della maestra, un misto di paura ed eccitazione tra i bimbi. Acciuffato il colpevole: a 4 anni indossava lo smartwatch regalatogli dai genitori. Che è senza scheda Sim, s’intende, ma appunto, come tutti i dispositivi elettronici in commercio, consente le chiamate di emergenza. Anche quelle compulsive.
Seguono sequestro dell’orologio, ramanzina al piccolo e ai genitori e ovviamente nessuna conseguenza. Per una interpretazione filosofica a livello alto, diciamo dalle parti dell’asilo mariuccia, si rinvia a una lettura bonsai della dialettica dell’illuminismo.