Cina, parto gratuito e contraccettivi più cari: la controversa strategia di Pechino contro il crollo delle nascite (foto ANSA) - Blitz quotidiano
La Cina prova a contrastare il drastico calo della natalità e l’invecchiamento accelerato della popolazione con una doppia misura destinata a far discutere. Da un lato, il governo intende coprire integralmente i costi del parto; dall’altro, prevede di rendere più costosi preservativi e contraccettivi attraverso un aumento delle tasse. L’obiettivo dichiarato è invertire il crollo delle nascite, una tendenza che preoccupa da tempo le autorità per le conseguenze economiche e sociali nel lungo periodo.
Le nuove politiche entreranno progressivamente in vigore a partire dal 2026 e si inseriscono in una strategia definita apertamente come un approccio di “carota e bastone”, pensato per incidere sulle scelte riproduttive delle famiglie cinesi.
Parto gratuito e sostegno alla maternità
Sul fronte sanitario, Pechino punta a ridurre drasticamente il peso economico della maternità. Il piano prevede l’estensione del programma nazionale di assicurazione sanitaria, con una copertura più ampia delle visite prenatali e delle procedure legate al sollievo dal dolore durante il travaglio. L’obiettivo è che “nessuna spesa sia a carico del paziente” al momento del parto.
A illustrare le misure è stato Zhang Ke, direttore della National Healthcare Security Administration, durante una conferenza nazionale a Pechino: “Miglioreremo adeguatamente il livello di copertura delle spese mediche prenatali, impegnandoci a raggiungere l’obiettivo nazionale di ‘zero spesa diretta’ per il parto”. Secondo i media statali, questa scelta rappresenta un pilastro della nuova politica per la fertilità, in un Paese dove il costo della vita e dell’istruzione continua a crescere.
Critiche, contraccettivi e rischi sanitari
Accanto agli incentivi, però, arrivano anche misure restrittive che stanno alimentando polemiche. L’aumento dei prezzi di preservativi e contraccettivi segna un cambio di rotta dopo l’abolizione, nel 2016, della politica del figlio unico. Molti osservatori criticano l’intervento dello Stato nella sfera privata e sessuale dei cittadini, mentre altri sollevano preoccupazioni di natura sanitaria.
In Cina, infatti, i casi di HIV e AIDS sono in aumento e il timore è che l’aumento dei costi riduca l’uso dei contraccettivi, con effetti controproducenti sulla salute pubblica. Resta quindi incerto se l’equilibrio tra incentivi economici e misure restrittive riuscirà davvero a convincere le famiglie ad avere più figli e a scongiurare una crisi demografica che minaccia la crescita futura del Paese.
