Famiglia nel bosco, ora un super psichiatra per ribaltare il caso (foto ANSA) - Blitz quotidiano
È stato un Natale amaro quello vissuto da Nathan e Catherine Trevallion, separati dai figli per decisione del Tribunale e ancora immersi in una complessa rete di adempimenti amministrativi e giudiziari. I bambini non erano con loro, ma i regali sono stati comunque preparati, accompagnati da sorrisi forzati e spiegazioni difficili su ciò che accadrà nei prossimi mesi. A pesare sul clima familiare è stata soprattutto la doppia bocciatura del ricongiungimento, arrivata sia dalla Corte d’Appello sia dal Tribunale per i minorenni. Sullo sfondo restano gli incontri con gli psicologi incaricati di monitorare lo sviluppo cognitivo e psicoaffettivo dei minori, le figure di riferimento e i modelli educativi maturati nel tempo, elementi chiave per le future valutazioni giudiziarie.
La nuova strategia difensiva e il ruolo del consulente
La coppia anglo-australiana ha deciso di rafforzare la propria linea difensiva affidandosi a Tonino Cantelmi, psichiatra e professore associato all’Università Gregoriana, chiamato a svolgere il ruolo di consulente di parte accanto alla psicologa nominata dal Tribunale. Figura nota anche per il suo impegno nel mondo cattolico e per l’incarico ricevuto nel 2020 da Papa Francesco nel dicastero per lo sviluppo umano integrale, Cantelmi sarà coinvolto anche nella ridefinizione della strategia comunicativa dei Trevallion. L’obiettivo appare quello di smussare le rigidità emerse in passato e aprire, se possibile, a maggiori compromessi, nel tentativo di ricostruire un dialogo con le istituzioni.
I nodi della vicenda e i tanti “no” contestati
Il caso Trevallion, che per molti rappresenta il rovesciamento della tradizionale fiaba natalizia, solleva questioni delicate come il confine tra libertà di scelta educativa e tutela dei minori. Dall’autunno del 2024, quando un’intossicazione da funghi portò i figli in pronto soccorso, la vicenda è stata segnata da una serie di rifiuti opposti dai genitori: dal no al sondino naso-gastrico in emergenza, al rifiuto degli antibiotici per una bronchite, fino alla mancata osservanza di obblighi sanitari e amministrativi. A questi si aggiungono le contestazioni sulle condizioni dell’abitazione, sulla scuola parentale e sulle regole della casa famiglia. Sarà ora compito degli esperti valutare se quei “no” potranno trasformarsi in aperture compatibili con il superiore interesse dei minori.
