La tempesta solare sarà più forte del previsto, l'aurora boreale visibile anche in Italia (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Nella notte tra l’11 e il 12 novembre, una spettacolare aurora boreale ha colorato di rosa i cieli del Nord Italia, da Piemonte e Lombardia fino al Veneto. Il fenomeno, raro a queste latitudini, è stato provocato da una potente tempesta solare che continuerà a manifestarsi ancora per qualche giorno. Gli esperti prevedono che nuovi episodi potrebbero verificarsi anche nelle notti di mercoledì 12 e giovedì 13 novembre, offrendo un’ulteriore opportunità di osservazione.
La “Cme cannibale” e la classificazione G4
La causa di questo spettacolo celeste è legata a due espulsioni di massa coronale (Cme), originate da un unico brillamento X.51 della macchia solare AR4272. I flussi di plasma emessi dal Sole si sono diretti verso la Terra e, fondendosi, hanno dato origine a un evento eccezionalmente intenso, definito dagli scienziati “Cme cannibale”. Lo Space Weather Prediction Center della Noaa (l’agenzia federale americana che monitora il meteo spaziale) ha riclassificato la tempesta da G3 a G4, livello che nella scala geomagnetica indica un fenomeno “estremo”.
L’agenzia sottolinea che “è noto da tempo che le perturbazioni solari interferiscono con le comunicazioni, causano gravi danni ai sistemi geomagnetici e mettono a rischio il funzionamento dei satelliti”. Oltre alla meraviglia visiva, quindi, la tempesta potrebbe avere ripercussioni tecniche sulle reti e sulle comunicazioni terrestri.
Come fotografare l’aurora: i consigli dell’esperto
Mentre cresce l’attesa per la prossima notte di luci nel cielo, fotografi e appassionati si preparano con gli obiettivi puntati verso l’alto. Il meteorologo Andrea Vuolo spiega che è impossibile prevedere con esattezza dove e quando l’aurora sarà visibile, ma suggerisce alcune buone pratiche: “In orario serale/notturno, in presenza di scarsa (o nulla) copertura nuvolosa e lontano da fonti luminose. Si consiglia, dunque, qualche località alpina o di alta collina, ma in caso di eventi aurorali eccezionalmente intensi come nei casi del 2024 sarà osservabile anche in pianura”.
