
LE NOTIZIE DAL MONDO, dalle voci di divorzio (smentite) su Michelle Obama a Macron che potrebbe riconoscere la Palestina (Foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Fra le notizie che arrivano oggi dal mondo si spazia dagli Stati Uniti alla Francia. Come ogni giorno, vediamo gli aggiornamenti nel dettaglio.
Partiamo dagli Stati Uniti. L’ex first lady Michelle Obama ha commentato per la prima volta le speculazioni sul divorzio da Barack, iniziate a gennaio quando l’ex presidente si è presentato da solo all’insediamento di Donald Trump e ai funerali di Stato di Jimmy Carter a gennaio. “Le persone non riescono a concepire che una donna possa fare delle scelte in modo autonomo”, ha detto la 61enne nel podcast “Work in Progress” di Sophia Bush.
Spostiamoci in Francia, dove Emmanuel Macron ha annunciato il Paese potrebbe riconoscere uno Stato palestinese ”a giugno”, in occasione di una conferenza co-presieduta insieme all’Arabia Saudita a New York. ”Dobbiamo andare verso un riconoscimento e quindi nei prossimi mesi andremo”, ha detto Macron intervistato da France 5. ”Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è da qualche parte a giugno, insieme all’Arabia saudita, presiedere questa conferenza (sulla Palestina, ndr.), dove potremo finalizzare questo movimento di riconoscimento reciproco”.
Passiamo all’Argentina. Il procuratore Sebastián Lorenzo Basso ha richiesto al giudice federale Daniel Rafecas un ordine di cattura internazionale nei confronti del leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, per l’attentato del 18 luglio 1994 a Buenos Aires contro l’Amia, la Mutua israelita argentina, che uccise 85 persone e ne ferì 300. Lo riporta il sito di ClarÃn, sottolineando che “si tratta di una svolta rispetto ai precedenti titolari del caso che consideravano che Khamenei godesse di immunità per la carica che ricopre”.
A Caracas, in Venezuela, i familiari di vari migranti detenuti in un carcere di massima sicurezza a El Salvador hanno protestato davanti al quartier generale delle Nazioni Unite per chiedere il rilascio dei loro connazionali deportati dal governo del presidente americano, Donald Trump. I manifestanti hanno esposto striscioni e documenti di identità dei reclusi per ribadire la loro innocenza. A marzo, l’amministrazione Usa, in accordo con quella di Nayib Bukele, ha inviato circa 230 migranti venezuelani al Centro di confinamento del terrorismo (Cecot) a El Salvador.
Concludiamo con la Repubblica Dominicana, dove le autorità del Paese hanno aggiornato a 136 il numero dei morti per il crollo del soffitto della discoteca Jet Set, nella notte tra domenica e lunedì mentre si esibiva l’artista di merengue Rubby Pérez, anche lui tra le vittime. Tra le altre vittime identificate ci sono anche i corpi della governatrice della provincia di Montecristi, Nelsy Cruz, un figlio del ministro dei Lavori Pubblici dominicano, Eduardo Estrella oltre agli ex giocatori di baseball delle Major League Octavio Dotel e Tony Blanco.