(Foto Ansa)
7.47 “Il Giappone respinge la richiesta Ue per piano asset russi”
Il Giappone ha respinto la proposta dell’Unione Europea di aderire all’iniziativa di Bruxelles volta a utilizzare i beni statali russi congelati per fornire sostegno finanziario all’Ucraina. Lo scrive Politico. Secondo il media, ieri, durante un incontro virtuale dei ministri delle finanze del G7, Tokyo ha risposto freddamente alla richiesta di Bruxelles di applicare i meccanismi europei per il trasferimento all’Ucraina del valore monetario degli asset sovrani russi detenuti presso la belga Euroclear. Il Giappone avrebbe segnalato di non essere in grado di utilizzare circa 30 miliardi di dollari di beni russi congelati detenuti sul suo territorio per erogare un prestito all’Ucraina, hanno riferito a Politico due diplomatici dell’UE informati sulle discussioni. Per Politico, il ministro delle finanze giapponese Satsuki Katayama ha escluso l’utilizzo di risorse russe a causa di problemi legali. La Commissione europea auspica che gli Stati membri dell’Ue possano raggiungere un accordo sull’utilizzo di un massimo di 210 miliardi di euro di beni russi sanzionati prima del vertice del 18 dicembre. Tuttavia, il governo belga, Stato presso cui sono depositati questi fondi, si oppone per timore che il Belgio possa dover un giorno rimborsare l’intero importo, se le circostanze dovessero cambiare e la Russia dovesse esigere la restituzione dei fondi. Una delle condizioni poste dal Belgio è allora che anche altri paesi del G7 al di fuori dell’Ue forniscano all’Ucraina prestiti finanziati dai beni russi congelati che detengono nelle loro giurisdizioni. Tuttavia, Stati Uniti e Giappone si sono rifiutati di aderire alla proposta di Bruxelles.
6.13 Rsf, nel 2025 uccisi 67 giornalisti, quasi metà a Gaza
Sono 67 i giornalisti uccisi nel mondo in un anno, di cui quasi la metà nella Striscia di Gaza “sotto il fuoco delle forze israeliane”. Lo rende noto Reporter senza frontiere nel suo bilancio annuale pubblicato oggi. “Il numero dei giornalisti uccisi (dal primo dicembre 2024 al primo dicembre 2025) è tornato a crescere, a causa delle pratiche criminali delle forze armate regolari e non e della criminalità organizzata”, spiega l’associazione secondo la quale “i giornalisti non muoiono, vengono uccisi”.
