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17.38 Il premier canadese Carney: “I dazi Usa sul metallo ingiustificati e illegali”
I dazi imposti da Donald Trump su acciaio e alluminio sono “ingiustificati, illegali e dannosi per i lavoratori e le industrie su entrambi i lati del confine”. Lo ha detto il premier canadese Mark Carney senza annunciare eventuali nuove contro misure ma sottolineando che “abbiamo tariffe su oltre 90 miliardi di dollari di importazioni Usa. Abbiamo agito con fermezza”.
17.01 Putin: “Tregua? Servirebbe a Kiev per armarsi”
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che le forze ucraine userebbero, a suo dire, un’eventuale tregua per fare scorta di armi e proseguire la mobilitazione. Lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass. “Perché dovrebbero essere incoraggiati concedendo una tregua alle operazioni militari che sarà utilizzata per rifornire il regime di armi occidentali, per continuare la mobilitazione forzata e la preparazione di altri atti terroristici simili a quelli perpetrati nelle regioni di Bryansk e Kursk?”, si è chiesto retoricamente Putin.
16.18 Putin: “Kiev sta diventando organizzazione terroristica”
“Il regime di Kiev, già illegittimo, sta degenerando in un’organizzazione terroristica”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia Tass, dopo gli attacchi a convogli ferroviari nella notte tra sabato e domenica, attribuiti da Mosca agli ucraini. Gli attacchi, ha aggiunto Putin, miravano a far fallire i negoziati di Istanbul.
16.06 Rientrata la rivolta nel carcere di Marassi
È rientrata la rivolta del carcere di Marassi. Il bilancio è di due agenti feriti portati in ospedale, due medicati sul posto e diverse celle devastate. Alcuni detenuti sono saliti sui tetti e sul camminamento delle mura di cinta ma sono scesi spontaneamente. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti fuori sul piazzale pronti a intervenire nel caso in cui la situazione fosse degenerata. Secondo quanto ricostruito alcuni detenuti hanno iniziato la protesta e hanno poi aperto le altre celle scatenando il caos.
15.12 Rivolta a Marassi: decine di detenuti fuori dalle celle
Nel carcere di Marassi, dove è in atto una rivolta, diverse decine di detenuti sono fuori dalle celle e alcuni hanno raggiunto la barriera che precede il muro di cinta. Altri sono saliti sui tetti, denunciando sevizie su un detenuto, che sarebbero avvenute ieri ad opera di altri carcerati. Sono intervenuti diversi reparti della polizia penitenziaria. La forze dell’ordine sono anche all’esterno del carcere.
14.51 Rivolta nel carcere Marassi di Genova
Rivolta nel carcere di Marassi, a Genova. Sul posto stanno intervenendo diverse ambulanze del 118 e le forze dell’ordine. Secondo le prime informazioni ci sarebbe al momento un agente ferito in codice giallo. Secondo le prime informazioni decine di detenuti avrebbero preso possesso di una sezione dando vita a disordini. Il personale amministrativo è stato messo in sicurezza, mentre gli agenti sono in tenuta antisommossa. Fuori dal carcere sono arrivati polizia e carabinieri in attesa di capire se entrare o meno.
14.45 Starmer: “Gb valuta sanzioni contro Israele con alleati”
Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato che il Regno Unito sta valutando sanzioni contro Israele per la guerra a Gaza in accordo con gli alleati. Starmer rispondendo durante il Question Time ai Comuni alla domanda di una deputata laburista, che ha parlato di “una macchia nera per l’umanità ” riferendosi alla nuova escalation israeliana nella Striscia, ha definito le azioni dello Stato ebraico “spaventose, controproducenti e intollerabili”. Il primo ministro ha poi ribadito la ferma opposizione di Londra “all’espansione delle operazioni militari e alla violenza dei coloni, nonché al blocco degli aiuti umanitari”.
13.48 L’Aula del Senato conferma la fiducia, dl sicurezza è legge
L’aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto sicurezza, chiesta dal governo, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge.
12.26 Russia: “Date possibili dei colloqui con Kiev dopo lo studio del memorandum”
Il Cremlino ha dichiarato che le date per eventuali nuovi colloqui tra Russia e Ucraina saranno concordate dopo che le parti avranno esaminato i memorandum con le rispettive richieste per la fine del conflitto. Lo riporta l’agenzia Interfax. “È ovvio che ci vorrà del tempo per esaminare le bozze di memorandum che sono state scambiate. Non appena le parti saranno pronte, concorderanno nuove date per il prossimo round”, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda su possibili accordi sulle date di nuovi colloqui.
12.26Â Kellogg: “L’attacco ai bombardieri russi aumenta il rischio di escalation”
12.01 Rutte: “L’impegno di Kiev nella Nato resta, ma fuori da negoziati”
“L’impegno ad un percorso irreversibile dell’Ucraina verso la Nato resta. Ma non è mai stato promesso a Kiev l’ingresso nell’Alleanza come parte di un negoziato di pace”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nel corso della conferenza stampa pre ministeriale. Per quanto riguarda il fatto che il capo del Pentagono Pete Hegseth non parteciperà al gruppo di contatto sull’Ucraina, Rutte ha dichiarato: “Gli Usa saranno presenti al gruppo, restano impegnati, anche se non sempre è possibile che i funzionari americani prendano parte poiché gli incontri avvengono spesso in Europa”.
12.00 Referendum, Corte Costituzionale respinge l’istanza su più informazione
La Corte costituzionale ha respinto l’istanza cautelare presentata da Riccardo Magi, di +Europa, in rappresentanza del Comitato Promotore del Referendum sulla Cittadinanza, nell’ambito del giudizio per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevato nei confronti della Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Ad avviso della Consulta, è “assolutamente indeterminata e atipica” la richiesta del Comitato promotore per ottenere dalla Commissione di vigilanza una informazione “completa ed adeguata”. “In considerazione di queste circostanze, l’adozione di una misura cautelare, di tipo sospensivo o propulsivo, nell’imminenza della consultazione elettorale, rischierebbe di produrre un esito opposto a quello auspicato” dal Comitato promotore “perché potrebbe paralizzare, o rendere estremamente problematica, la diffusione delle informazioni, proprio nelle giornate antecedenti al voto”, conclude la Consulta.
9.59 Hamas: “12 morti in un raid su una tenda di rifugiati a Gaza”Â
La protezione civile della Striscia di Gaza ha annunciato oggi la morte di 12 persone, tra le quali donne e bambini, in un attacco israeliano a ovest di Khan Younis. “Almeno 12 persone, fra le quali diverse donne e bambini, sono state uccise nel corso di un attacco di un drone israeliano stamani, su una tenda per gli sfollati nei pressi della scuola Al-Innawi”: lo ha dichiarato alla France Presse il portavoce della protezione civile, Mahmoud Bassal. Altre 4 persone sono state uccise in attacchi sul altri settori di Gaza, ha aggiunto Bassal. Contattate dalla France Presse, le forze armate israeliane non hanno risposto per il momento
9.46 Consiglio Onu al voto su tregua Gaza, probabile il veto degli Usa
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu andrà al voto alle 22 ora italiana su una risoluzione che chiede il cessate il fuoco e l’accesso umanitario a Gaza, ma dovrebbe scontrarsi con un nuovo veto americano, il primo della nuova amministrazione Trump. L’ultimo testo, che chiedeva il cessate il fuoco, fu bloccato a novembre da Joe Biden. La risoluzione “chiede un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” e la liberazione incondizionata degli ostaggi. Vista la “catastrofica situazione umanitaria” nel territorio palestinese, il documento chiede la revoca “immediata” delle restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.
9.30 La Gran Bretagna sarà risparmiata dai dazi Usa al 50%, restano al 25% Â
9.14 Famiglia Poggi: “Noi e Chiara vittime campagna diffamatoria”
9.05 Trump: “Xi è molto tosto, estremamente duro fare un accordo”
“Mi piace il presidente cinese Xi, mi è sempre piaciuto e mi piacerà sempre, ma è MOLTO TOSTO, ED E’ ESTREMAMENTE DURO FARCI UN ACCORDO”. Lo ha scritto il presidente Usa Donald Trump sul suo social Truth, il giormo dell’entrata in vigore dell’aumento al 50% dei dazi sull’acciaio e l’alluminio importati negli Stati Uniti.
8.54 Meloni: “Molto utile l’incontro con Macron, rafforza nostri legami”
“Nella serata di ieri, a Roma, ho avuto un lungo incontro con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, molto utile per rafforzare il dialogo e il coordinamento tra Italia e Francia di fronte alle crescenti sfide comuni”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riassumendo poi i punti del comunicato congiunto diffuso ieri sera al termine dell’incontro.
Come nazioni “fondatrici dell’Unione Europea – scrive – intendiamo lavorare insieme per un’Europa più sovrana, prospera e orientata alla pace, capace di tutelare i propri cittadini e i propri interessi”. “Abbiamo riscontrato forti convergenze sull’agenda europea sulla competitività , sulla semplificazione normativa, sul tema degli investimenti pubblici e privati, della transizione energetica con piena neutralità tecnologica e sul sostegno a settori strategici come automotive, siderurgia, intelligenza artificiale, energie decarbonizzate rinnovabili così come nucleare e spazio”. “Abbiamo inoltre ribadito il nostro fermo sostegno all’Ucraina per raggiungere una soluzione equa e duratura, promuovendo al contempo un potenziamento della difesa europea. L’incontro ci ha permesso anche di affrontare temi di sicurezza cruciali, dal Medio Oriente alla Libia, e di coordinare le posizioni su relazioni transatlantiche e sicurezza economica dell’Ue”. “Abbiamo infine concordato che il prossimo vertice bilaterale si terrà in Francia all’inizio del 2026, per sviluppare ulteriormente la già stretta collaborazione tra le nostre due nazioni”
8.21 Khamenei: “Proposta Usa su nucleare contro interessi Iran”
La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che la proposta statunitense fatto al suo paese per raggiungere un accordo sul nucleare va contro agli interessi dell’Iran. “La proposta presentata dagli americani è al 100% in contrasto con lo slogan ‘noi possiamo’”, ha dichiarato Khamenei, facendo riferimento ai principi cardine della Rivoluzione islamica del 1979 sull’indipendenza del paese. “L’Iran non aspetta la luce verde degli Usa per prendere decisioni”, ha aggiunto.
6.13 Scattano i dazi Usa del 50% su acciaio e alluminio
Sono entrati in vigore alla mezzanotte ora locale (le 06:00 in Italia) i nuovi dazi del 50% imposti dall’amministrazione Trump sulle importazioni di alluminio e acciaio dal resto del mondo. Si amplia così la guerra commerciale del presidente statunitense, con una mossa destinata ad alimentare le tensioni con i principali partner economici del Paese. Trump ha firmato ieri l’ordine esecutivo che aumenta queste tariffe dal 25% al 50%.
5.51 Ghf: “Oggi chiusi i siti distribuzione degli aiuti a Gaza”
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha annunciato che i suoi siti di distribuzione degli aiuti oggi non saranno operativi per permettere di svolgere le attività logistiche necessarie per accogliere un maggior numero di persone. Lo riporta il Times of Israel. In questo modo, l’esercito israeliano (Idf) avrà anche il tempo di preparare percorsi di accesso più sicuri ai siti, prima della ripresa delle operazioni giovedì. Intanto, un portavoce dell’Idf ha avvertito i palestinesi che il passaggio sulle strade che portano ai siti di distribuzione sarà vietato nel frattempo, poiché queste vie sono considerate zone di combattimento.
00.48 Israele ha attaccato il sud della Siria: “Colpite armi del regime siriano”
L’esercito israeliano ha lanciato una serie di attacchi nel sud della Siria, riporta la ong Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), dopo il lancio di razzi dalla Siria verso il Paese. “Violente esplosioni hanno scosso la Siria meridionale, tra cui la città di Quneitra e la regione di Daraa, a seguito di attacchi aerei israeliani”, riporta la ong, senza segnalare vittime. L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato che i suoi “caccia hanno colpito armi appartenenti al regime siriano nell’area della Siria meridionale”, in seguito ai razzi lanciati verso il territorio israeliano nella mattinata di ieri. “Il regime siriano è responsabile dell’attuale situazione in Siria e continuerà a subirne le conseguenze finché continueranno le attività ostili dal suo territorio – si legge inoltre in un comunicato dell’Idf pubblicato su Telegram -. L’Idf opererà contro ogni minaccia allo Stato di Israele”.