Otto energy drink al giorno, uomo colpito da ictus a 30 anni (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Bere quantità elevate di energy drink può rappresentare un rischio concreto per la salute del cervello. A lanciare l’allerta sono i medici della Stroke Unit del Nottingham University Hospitals NHS Trust, che su BMJ Case Reports hanno illustrato il caso di un uomo “altrimenti sano e in forma” colpito da un ictus nel talamo dopo aver consumato otto lattine al giorno.
Al momento del ricovero, la pressione arteriosa era estremamente alta: 254/150 mmHg, contro i valori considerati normali sotto i 120/80 mmHg. Il paziente presentava emiparesi sinistra, difficoltà nella deambulazione e disturbi del linguaggio, un quadro di atassia che ha subito messo in allarme il team clinico. La pressione è migliorata dopo intervento farmacologico, ma solo parzialmente, scendendo a 170 mmHg.
La ricostruzione medica e i danni permanenti
La chiave del caso è emersa con un’anamnesi più accurata: l’uomo ha dichiarato di bere “una media di 8 energy drink al giorno”, ognuno con circa 160 mg di caffeina, per un totale tra 1200 e 1300 mg al giorno, ben oltre il limite massimo consigliato di 400 mg. Dopo la sospensione delle bevande, la pressione è tornata a valori normali, consentendo di interrompere i farmaci. Tuttavia, i danni neurologici non sono del tutto regrediti.
“Ovviamente non mi rendevo conto dei rischi che gli energy drink mi stavano causando. Mi sono rimasti intorpidimento alla mano sinistra, alle dita, al piede e alle dita del piede anche dopo otto anni”, ha raccontato il paziente. Gli autori sottolineano che la scarsa consapevolezza non è insolita, dato che gli energy drink non sono percepiti come un reale pericolo cardiovascolare, nonostante alcuni possano contenere oltre 500 mg di caffeina a porzione.
Il fenomeno tra i giovani e l’appello degli esperti
Studi recenti confermano che queste bevande aumentano significativamente la pressione arteriosa e possono alterare l’attività elettrica del cuore, soprattutto nei giovani adulti. Il fenomeno riguarda in particolare adolescenti e ragazzi, con un aumento degli accessi in Pronto Soccorso negli Stati Uniti e in Europa.
Anche in Italia i dati preoccupano: secondo l’ISS, il 35% degli adolescenti consuma energy drink almeno una volta a settimana, spesso associandoli ad alcol o sport intensi. Gli esperti avvertono che caffeina, zuccheri e ingredienti come taurina o guaranà possono amplificare gli effetti cardiovascolari, aumentando il rischio di aritmie e ictus. Per questo, i medici di Nottingham e diverse società scientifiche italiane auspicano regole più severe: limiti di vendita ai minori, etichette più chiare e campagne informative mirate.
