Metalmeccanici, sì al contratto. Ma da Genova il no Fiom a Landini: “Cosa esulti?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Dicembre 2016 - 06:25 OLTRE 6 MESI FA
Metalmeccanici, sì al contratto. Ma da Genova il no Fiom a Landini: "Cosa esulti?"

Metalmeccanici, sì al contratto. Ma da Genova il no Fiom a Landini: “Cosa esulti?”

ROMA – I lavoratori metalmeccanici approvano il contratto nazionale di categoria, la cui ipotesi di accordo era stata siglata unitariamente il 26 novembre scorso, con oltre l’80% di sì. Il risultato del referendum promosso da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, dal 19 al 21 dicembre, soddisfa gli stessi sindacati che, riferendo “l’esito positivo” della consultazione, sottolineano che, quindi, il contratto Federmeccanica-Assistal è “pienamente applicabile per tutti i lavoratori della categoria”.

80% di Sì. In particolare, come comunicato dalla commissione elettorale nazionale Fim Fiom Uilm, il numero di aziende interessate è 5.986 per un totale di 678.328 dipendenti. Hanno votato 350.749 (pari al 63,27% dei presenti nei giorni di votazione); di questi 276.627 (80,11%) hanno votato sì e 68.695 (19,89%) hanno votato no. Le schede bianche sono state 3.836 e le nulle 1.591.

Il contratto nazionale dei metalmeccanici 2016-2019, siglato dopo oltre un anno dall’avvio del negoziato e il primo dopo otto anni raggiunto unitariamente dalle tre sigle sindacali (gli ultimi due erano stati separati, senza la Fiom), prevede un incremento salariale mensile di 92 euro, come media a regime, alla fine del quadriennio. Tra le principali novità il fatto che l’inflazione viene recuperata ex post, ma anche che si dà più spazio al welfare aziendale (esentasse) e si punta sulla formazione continua e sul diritto allo studio.

Landini canta vittoria, ma a Genova Ansaldo, Ilva, Fincantieri votano no. Un contratto “innovativo”, secondo i firmatari. Il referendum “è stato prima di tutto una grande prova di democrazia e di ascolto” data dalle tute blu, commenta il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, sottolineando che con questo voto “tutti i metalmeccanici hanno sancito la riconquista del contratto nazionale”.

I lavoratori delle principali industrie genovesi hanno bocciato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici firmato a fine novembre a Roma da Fiom, Fim e Uilm. A dire no sono stati i lavoratori di Ilva con 732 no contro 123 sì, Fincantieri (406 no e 52 sì), Riparazioni navali (no 80%), Ansaldo Sts (no 62%), Leonardo (no 70%) e in altre realtà minori. Il nuovo contratto è stato bocciato anche in Ansaldo Energia, con 733 no contro 677 sì.

“Si torna ai premi in natura, al sale come salario“, ha protestato sulla sua pagina Facebook Sergio Bellavita, un sindacalista molto combattivo, “nato” in casa Fiom e adesso militante nell’Unione sindacale di base (Usb).

La posizione a sinistra che critica il contratto e la scelta dei sindacati e che mobilita contestatari Fiom e sindacati di base (Usb) è il controcanto alla vulgata di Landini e colleghi.

Insomma pensiamo che i veri aumenti nei contratti dovrebbero essere comprensivi degli arretrati senza quella miseria di indennità di vacanza contrattuale vigente in molti comparti, aumenti non barattati con benefit che poi servono a coprire lo smantellamento della sanità pubblica, del sistema sanitario i cui becchini sono anche i sindacati cgil cisl uil. (Fiorenzo Campagnolo e Federico Giusti, delegati indipendenti su Pop Off)