Alitalia, ok ad aumento di capitale. Poi il Cda si dimette

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 15 Ottobre 2013 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Alitalia, ok ad aumento di capitale. Poi il Cda si dimette

(Foto Lapresse)

ROMA – Dopo una riunione fiume per tutta la notte di lunedì 14 ottobre l‘assemblea dei soci di Alitalia ha dato il via libera all’aumento di capitale da 300 milioni. Ora i soci avranno 30 giorni di tempo a partire dal 16 ottobre per sottoscrivere le azioni di nuova emissioni. Subito dopo il voto il Consiglio di Amministrazione della compagnia ha rassegnato le dimissioni “irrevocabili”.

Lo scorso 11 ottobre il Cda aveva deliberato l’operazione da 500 milioni per salvare Alitalia: 300 milioni di aumento di capitale e 200 milioni di nuove linee di credito dalle banche. 

Nell’operazione entra in gioco Poste Italiane, società controllata dal Ministero dell’Economia. Per questo sulla vicenda sono piovute le critiche di mezza Europa. Lunedì 14 ottobre gli attacchi al governo Letta, patrocinatore dell’operazione, erano arrivati dai due maggiori quotidiani economico-finanziari, il Wall Street Journal e il Financial Times, uniti nelle accuse di protezionismo a Roma. A queste critiche si sono aggiunte quelle dello Iag (l’International Airlines Group che controlla British Airways, Iberia e Vueling). L’accusa è sempre la stessa: l’italianità di Alitalia è stata preservata grazie ad aiuti di Stato, “Aiuti manifestamente illegali”.

Immediata la risposta di Bruxelles: il portavoce de, Joaquin Almunia, Antonoine Colombani, ha detto: “Solo dopo la notifica delle misure adottate saremo in grado di valutare la loro compatibilità con le norme Ue sugli aiuti di Stato”. Difende l’esecutivo il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: “Il governo non dà aiuti di Stato, ha solo favorito l’incontro tra privati”.