Bolletta elettrica, l’allarme di Cingolani: “Il prossimo trimestre aumenterà del 40%”. Rischio rincaro di 247 euro su base annua

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2021 - 19:02 OLTRE 6 MESI FA
bolletta elettrica

Bolletta elettrica, l’allarme di Cingolani: “Il prossimo trimestre aumenterà del 40%”. Rischio rincaro di 247 euro su base annua (foto ANSA)

Dal primo ottobre “la bolletta elettrica aumenta del 40%“. Il ministro della Transizione ecologica, il “tecnico” Roberto Cingolani, non è un tipo particolarmente displomatico quando parla, come dimostrano le sue recenti e contestatissime prese di posizione a favore del nucleare. Ma quello che dice a Genova, a un convegno della Cigl, è una vera bomba. Non si parla di fumose politiche future, ma del portafoglio degli italiani il mese prossimo.

Bolletta elettrica verso aumento del 40% nel prossimo trimestre

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40% – spara il ministro, che ha la competenza sull’energia -. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”. Poi in poche parole spiega il perché della stangata in arrivo: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”.

Il rincaro del gas ha una ragione semplice. Mentre la pandemia viene debellata (almeno nei paesi ricchi), l’economia mondiale si riprende alla grande. Le aziende tornano a lavorare a pieno regime, e la domanda di energia si impenna. Ergo, il costo del gas, fonte principale dell’elettricità, aumenta.

Poi c’è l’altro elemento, l’aumento del prezzo della CO2. E questo ha a che fare con la necessità di decarbonizzare l’economia, per combattere la crisi climatica. Le aziende che producono anidride carbonica (il principale gas serra), fra le quali quelle energetiche, nella Ue devono pagare per questo, comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Il prezzo di queste quote viene aumentato gradualmente, per spingere le aziende a decarbonizzare. Ma questo porta anche a un aumento dei costi di produzione, e quindi delle tariffe in bolletta.

In Italia, i prezzi del metano e della corrente sul mercato tutelato sono fissati all’inizio di ogni trimestre da Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Nel terzo trimestre del 2021, che è iniziato il primo luglio, il costo dell’elettricità era aumentato del 9,9%, e quello del gas del 15,3%. Ma la bolletta elettrica sarebbe salita addirittura del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla. In pratica, aveva usato 1,2 miliardi ricavati dalla vendita di quote di emissioni nel sistema Ets per abbassare la stangata per i cittadini.

Ora, per il quarto trimestre, che comincia il 1 ottobre, l’Arera deve di nuovo aggiornare le tariffe. Solo che il prezzo del gas e le tariffe del carbonio sono salite ancora dal primo luglio. Il deputato Pd della Commissione Bilancio Gianni Del Moro spiega che “secondo gli esperti de settore, questi aumenti” in bolletta “potrebbero manifestarsi tra il 25% e il 30%”. Ma Cingolani a Genova è stato più pessimista, parlando addirittura di un 40% in più per l’elettricità.

Governo al lavoro per ridurre i rialzi

Il governo sta studiando come ridurre la stangata, come ha già fatto a luglio. “Queste cose abbiamo il dovere di affrontarle”, dice il ministro. La strada più semplice è quella di usare ancora i soldi dell’Ets. In pratica, i denari sborsati dalle aziende energetiche per emettere CO2, che fanno aumentare le bollette, andrebbero restituiti alle stesse aziende, per fare abbassare le stesse bollette.

Il governo però studia anche provvedimenti più strutturali, già suggeriti dall’Arera, e che potrebbero rientrare nel ddl Concorrenza. In pratica, tagliare gli oneri di sistema, cioè tutti quei balzelli caricati sulle bollette di luce e gas perché “relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico”. Dentro c’è di tutto: bonus elettrico, copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo, incentivi alle rinnovabili, costi per lo smantellamento delle centrali nucleari, agevolazioni tariffarie per il sistema ferroviario.

Unione nazionale consumatori: Rincaro da 247 euro per famiglia

“Un aumento di tale portata, se fosse davvero confermato, sarebbe letale per famiglie e imprese. Per una famiglia tipo sarebbe equivalente a 247 euro su base annua“, ha spiegato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori.

“Un rincaro così astronomico sarebbe un serio freno alla ripresa economica, innalzando i costi delle imprese e gravando pesantemente sulle tasche delle famiglie, con effetti deleteri sulla ripartenza dei consumi. Governo e il Parlamento devono comunque porre subito rimedio, decidendo di destinare i proventi delle aste di mercato dei permessi di emissione di CO2 all’abbassamento delle bollette, eliminando gli oneri di sistema oramai superati, come quelli per la messa in sicurezza del nucleare o le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario, spostando sulla fiscalità generale gli altri, come gli incentivi alle fonti rinnovabili, che ora invece finiscono in fattura”, ha concluso Vignola.