Btp Italia: rendimento minimo al 2,15%. Domani 5 novembre l’asta: conviene ancora?

Btp Italia: rendimento minimo al 2,15%. Domani 5 novembre l’asta: conviene ancora? (LaPresse)

ROMA –  Da domani, 5 novembre, il Tesoro metterà all’asta per la quinta volta i Btp Italia, i buoni quadriennali del Tesoro con rendimento indicizzato con l’inflazione italiana.

I Btp saranno con rendimento minimo garantito del 2,15%, godimento dal 12 novembre 2013 e scadenza il 12 novembre 2017. Al rendimento minimo dovrà essere aggiunta ogni anno una percentuale pari all’inflazione annua calcolata dall’Istat (ora intorno all’1%).

Ma con l’inflazione così bassa (stiamo andando verso il rischio deflazione) ci si chiede se i Btp Italia, che pagano di più se l’inflazione e più alta, convengano ancora.

Resta un investimento che vuole essere “per famiglie”. A tal fine il Tesoro ha posto un limite di 500 mila euro massimo per ogni singolo ordine d’acquisto di Btp: per scoraggiare gli investitori professionali.

Per i “cassettisti” ovvero quei risparmiatori che tengono in cassetta il Btp e non lo vendono fino alla scadenza, c’è un premio dello 0,10% ogni anno, in aggiunta al rendimento minimo garantito.

Come per gli altri titoli di Stato a medio-lungo termine, non è prevista alcuna commissione bancaria alla sottoscrizione. La tassazione degli interessi al 12,5% si rivela molto vantaggiosa rispetto, per esempio, ai conti deposito, sui quali grava un’aliquota del 20% per quanto riguarda i redditi da capitale.

Scrive il Sole 24 Ore:

“Il tasso cedolare reale annuo definitivo sarà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini e non potrà essere inferiore al tasso cedolare reale annuo minimo garantito.

L’emissione avrà luogo mediante la raccolta di ordini d’acquisto degli investitori sul Mot attraverso BNP Paribas (Banca Nazionale del Lavoro) e Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese dal 5 all’8 novembre 2013, salvo chiusura anticipata”.