Ripristinate le commissioni bancarie: gli istituti “risparmiano” 10 mld

Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ripristinate per decreto legge le commissioni bancarie, proprio nel momenti in cui erano state cancellate. Il provvedimento, anticipato dal Sole 24 Ore la settimana scorsa, neutralizza un emendamento del Dl liberalizzazioni (1/12, convertito appunto dalla legge 27/12) che aveva stabilito la nullità di tutte le clausole che prevedevano commissioni sulle linee di credito. Una decisione che aveva suscitato la forte protesta del mondo bancario, con le dimissioni dei vertici dell’Abi e costi stimati a carico del sistema per circa 10 miliardi di euro. Se fosse entrato in vigore, anche temporaneamente, avrebbe creato notevoli difficoltà: le filiali non avrebbero più potuto gestire operazioni di credito con prevista commissione.

Sono quindi nulle le clausole che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento e del loro utilizzo, solo se stipulate in violazione delle disposizioni adottate dal Cicr ai sensi del decreto legge “salva Italia”, che prevede un tetto massimo delle commissioni pari allo 0,5% trimestrale. Una scelta, quella di ripristinare la situazione preesistente, criticata da alcuni esponenti politici, almeno per le sue modalità.

L’Associazione bancaria italiana, già venerdì al termine della riunione del Consiglio dei ministri, aveva dichiarato il suo apprezzamento per la decisione presa dal Governo e ieri soddisfazione è stata espressa da Fabio Galla, amministratore delegato di Bnl. Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, invece, sempre nella giornata di ieri, è andato oltre.