Fiat, Federmeccanica: “Modificare il contratto, quello aziendale sostitutivo di quello nazionale”

Pubblicato il 19 Gennaio 2011 - 13:29| Aggiornato il 20 Gennaio 2011 OLTRE 6 MESI FA

I contratti di lavoro separati di Mirafiori e Pomigliano fanno sentire i loro effetti anche sul sistema complessivo dell’industria. Federmeccanica ha lanciato una proposta destinata ad incidere in modo profondo sulle relazioni sindacali: il contratto aziendale, per determinate situazioni, può essere alternativo a quello nazionale. Il modello di riferimento è la Germania, dove, dal 2005, è possibile applicare un solo contratto aziendale.

Per il direttore il generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, bisogna modificare la riforma del modello contrattuale del 2009 prevedendo la possibilità che ”il contratto aziendale sia sostitutivo di quello nazionale”.

Ha spiegato che naturalmente sarà necessario avere regole ”certe sulla rappresentanza”. Alla domanda se questo significa la ‘morte’ del contratto nazionale, Santarelli ha risposto che ”Federmeccanica ha 12mila aziende associate e che il contratto nazionale sarà utilizzato da almeno 11.500 aziende”.

“Rispetto al sistema delle deroghe stiamo facendo un ulteriore passo avanti – ha detto Santarelli – . Dove ci sono le condizioni e con il consenso dei sindacati – ha continuato – deve essere possibile prevedere l’alternatività tra il contratto aziendale e quello nazionale”.

Di fatto quindi, la possibile alternatività potrebbe aprire il rientro delle newco Fiat di Polignano e Mirafiori in Confindustria senza passare per la definizione di un contratto specifico per l’auto.

L’alternatività tra i due contratti, secondo Santarelli è necessaria per un ulteriore flessibilizzazione del settore “sulla base di quello che succede nel resto del mondo. Non è la morte del contratto nazionale”, ha sottolineato. Saranno probabilmente soprattutto le aziende grandi che potranno avere interesse con l’accordo con i sindacali a fare un contratto aziendale.

“Dobbiamo andare avanti, non fermarci – ha aggiunto – il contratto aziendale deve poter essere sostitutivo di quello nazionale”. E questa la linea su cui si è mosso il consiglio direttivo della Federmeccanica, riunito a Milano il 17 gennaio. Il processo di flessibilizzazione e decentramento delle relazioni contrattuali, avviato con l’accordo interconfederale del 2009 e sviluppato con il contratto nazionale di categoria, “debba andare avanti, accelerandone la realizzazione”. In tale prospettiva, per il consiglio direttivo, è “necessario anche prendere in considerazione l’ipotesi di integrazione dell’accordo con la previsione della possibile alternatività tra contratto specifico per determinate situazioni aziendali e contratto nazionale, fermi restando, eventualmente, alcuni contenuti minimi comuni”.

Il consiglio ha anche preso in esame la situazione delle relazioni sindacali nel settore alla luce della vicenda Fiat ed espresso una valutazione “concordemente positiva per l’esito del referendum di Mirafiori che consente l’avvio dell’investimento nel sito, dopo quanto già convenuto per Pomigliano”, si legge in una nota. Ma è sullo sciopero generale che il consiglio ha puntato il dito.

La proclamazione da parte della Fiom dello sciopero generale della categoria per il 28 gennaio evidenzia “la lontananza dei vertici nazionali di quell’organizzazione dalla realtà economica del settore e delle imprese impegnate in una difficile sfida per recuperare produzione e occupazione fortissimamente falcidiate dalla crisi”. Invece il consiglio “riconferma e rafforza l’invito, già espresso il 7 settembre, all’apertura di un tavolo sulla rappresentanza che abbia come propria finalità quella di garantire regole certe per la stipula dei contratti, applicazione certa degli stessi, regole e procedure impegnative per tutti i soggetti circa l’esercizio del diritto di sciopero”.